Petra Soukupová
Il mistero del cucciolo scomparso
Beisler
Questo semplice e snello racconto, pubblicato dalla piccola editrice romana Beisler, è una voce nuova che viene dalla Repubblica Ceka, da una letteratura per l’infanzia poco tradotta e quindi poco conosciuta in Italia, ma che vale la pena di cominciare a saggiare. Anche per questo è importante la funzione degli editori indipendenti che scandagliano territori poco praticati alla ricerca di voci nuove e diverse.
In un piccolo paese di campagna non lontano da Praga dove ci si conosce tutti e non succede mai niente, Martina, IV elementare, vive una vita ordinaria con padre, madre e due gemelline, le solite dinamiche di gelosie e disobbedienze, le monellerie e le baruffe con la banda di amici. Ha però un desiderio, un cane tutto per lei. Alla fine i genitori acconsentono e finalmente può scegliere un lupacchiotto bianco molto bello, ma che subito si rivela scomodo: è sordo e quindi non risponde e non ubbidisce, ringhia mentre mangia, scappa, morde le galline, un gattino, un bambino.
Ma per Martina è il suo cane, Fiocco di Neve, che, però, un brutto giorno, viene trovato morto investito da una macchina e Martina addolorata e arrabbiata vuole scoprire chi è stato e perché a commettere quel crimine (incidente o canicidio?). Fatta una lista di sospetti, taccuino alla mano e con la competenza acquisita con un giallo preso in prestito in biblioteca, avvia le indagini insieme con gli amici: movimenti, pedinamenti, conversazioni origliate, perquisizioni clandestine nelle case (con sorprendenti scoperte di segreti), ispezioni delle auto fino a trovare un ciuffo di peli bianchi attaccati a una targa d’automobile. Caso risolto? La cosa è un po’ più complicata. Il libro è scritto in prima persona con la voce narrante di Martina come fosse quasi un diario, quindi con la semplicità e ingenuità di una bambina. Conosciamo così una realtà di un ambiente rurale in cui contano ancora molto le relazioni umane e youtube, videogiochi e telefonini sono uno sfondo lontano. Alla fine scopriamo che anche la morte del povero Fiocco di Neve è servita a qualcosa: a cementare amicizie e affetti familiari.
Da 10 anniÂ
Fernando Rotondo
