Gillian Goerz
I casi di Agata e Jamila.
Il geco scomparso
Il Castoro
Il Castoro festeggia i primi trent’anni di vita: sticazzi! direbbe il Vicequestore Rocco Schiavone. E invece no, perché è una storia interessante da un punto di vista editoriale e culturale. Nasce come editrice di pubblicazioni di cinema, rilevando nel 1993 la storica collana Il Castoro Cinema. Nel 1999 si allarga nel campo degli illustrati per bambini e poi dei libri per ragazzi e young adult, fino all’esplosione nel 2008 con il Diario di una schiappa. Un anno prima era stata acquisita la mitica Libreria dei Ragazzi di Milano fondata da Roberto Denti. Nel 2014 arrivano i graphic novel e cinque anni dopo viene acquisita l’editrice di fumetti Tunué.
Il geco scomparso è il primo della serie I casi di Agata e Jamila in cui la narrazione a fumetti si tinge di giallo. In un quartiere multietnico e anche molto sereno e tranquillo di Toronto la piscina in estate è il principale luogo di svago e aggregazione dei bambini. La sfilata di tipi è notevole. Ma fuori ce ne sono due ancora più interessanti. Jamila, color caramello, un pallone sempre in mano, è arrivata da poco e non ha amiche con cui giocare a basket. La mamma vorrebbe mandarla a un campo estivo di scienze, lei no. Anche Agata, biondina, sempre in impermeabile come i detective, non ha amiche perché è considerata stramba dai bambini, che poi però ricorrono a lei per risolvere i loro problemi. Neanche lei ha voglia di andare al campo di danza come ha deciso la madre. Le rispettive mamme si accordano infine di permettere alle ragazze di muoversi liberamente fra piscina e campo di basket. Prove di amicizia.
Il primo caso si presenta quando lo zaino che contiene l’amato geco Enoch di Oliver e della sorella Vee sparisce. Sarebbe lungo e guasterebbe il piacere riassumere l’indagine condotta a buon fine da Agata grazie alle straordinarie doti deduttive, assistita da Jamila in veste di Watson. Il set è apparecchiato, i protagonisti sono in scena, non resta che attendere lo sviluppo promettente della serie. Il linguaggio dei fumetti di Gillian Goerz assicura dinamicità, leggiadria e quel filo di mistero e suspense in grado di catturare l’interesse e suscitare il divertimento dei lettori.
Da 9 anni