Guido Sgardoli
Funeral party
Piemme
Sgardoli dopo Scomparso torna al giallo-nero in modalità “10 piccoli indiani”. “Il Vecchio”, che i più benevoli solitamente gratificavano come bastardo, carogna o più semplicemente stronzo, muore centenario l’1 gennaio 2000 e dopo le esequie tutti i presenti (tra cui gli aspiranti alla cospicua eredità) si recano nella villa dell’estinto per il party funebre, dove rimangono segregati per una nevicata eccezionale. Tra gli altri c’è anche un commissario in pensione ossessionato dal caso della moglie del Vecchio morta in un incidente che lui si ostina a considerare un uxoricidio, per cui continua a indagare. È facile indovinare la bufera che si scatena anche dentro la villa.
In cui c’è una moltitudine di incredibili personaggi che danno luogo a continui colpi di scena con divertenti battute ironiche e situazioni comiche e paradossali: il prete, la governante sempre ubriaca, idem un giornalista, il medico di famiglia, una donna molto snob, un’altra con la gamba artificiale, un uomo vestito di nero, un indiano non con turbante ma in frac, un tetesco di cermania, una etiope con tunica multicolore, una ragazza-tappezzeria che ha mille fobie, un agente teatrale, un partenopeo-americano con stetson, un fuoruscito da un ospizio.
Ognuno narra un pezzo di vita in cui è stato a contatto con il Vecchio. Che a sua volta è stato: neonato abbandonato in orfanotrofio, mago illusionista, sensitivo, frontman di band rock, hippy, inventore, galeotto, soldato ed eroe (ignoto) a Caporetto, partigiano in Etiopia contro i colonizzatori fascisti, ciclista al Giro d’Italia, mandriano cowboy, ricercato dall’Fbi etc. etc. Insomma un autentico camaleonte che ribalta molti pregiudizi. Quando il notaio dà lettura del testamento scoppia il gran botto. L’estinto racconta la sua lunga vita, che ha attraversato l’intero secolo del Novecento, mettendo a posto tutti i frammenti e svelando inaspettati intrecci familiari, dopodiché la spartizione provoca lacrime di gioia e disperazione e fa giustizia. La somma Agatha come ha cominciato, così chiude il cerchio con un novello Poirot. È proprio vero che i migliori libri per ragazzi sono quelli che piacciono anche agli adulti.
Da 12 anni.