Nancy Springer
Enola Holmes. Il caso del bouquet misterioso
DeA
Avevamo lasciato nel precedente libro della serie Watson che si rivolgeva a un ufficio preditoriano, cioè di un professionista nel trovare persone scomparse, per cercare la figlia di un nobile misteriosamente sparita e vi aveva incontrato, senza accorgersene, nelle vesti della sedicente segretaria, Enola Holmes, a sua volta scappata da casa per non essere rinchiusa dai fratelli Sherlock e Mycroft in un collegio per signorine di buona famiglia da maritare e così sia. Adesso, lo ritroviamo nella prima pagina del terzo caso rinchiuso in manicomio dentro una gabbia di legno.
Enola entra in azione per trovare il buon dottore a cui è molto affezionata, ma deve guardarsi dal fratellone che cerca al contempo l’amico e la sorella. Sembra un gioco: a chi cerca chi. La bruttina, goffa e nasuta adolescente si traveste e trucca da ragazza attraente per andare a trovare la moglie di Watson in cerca di indizi utili. Un primo indizio importante è il mazzo di fiori bianchi e rossi (papaveri, biancospino di serra, convolvoli, stranamente anche finocchio), simbolo di vendetta e morte, recapitato anonimamente alla signora.
Un altro indizio Enola lo coglie inaspettatamente nel negozio dove compra i trucchi per camuffarsi. E dove intuisce che c’è qualcun altro che si maschera e altera i propri connotati. Nulla è come appare. C’è un morto di mezzo, seminato o meglio sepolto sotto un cespuglio di finocchi, che risultano l’indizio e poi la prova decisiva (non c’entra l’omofobia, non fatevi idee sbagliate). Fin-occhio, ossia occhio di Finn, il morto. La soluzione? Tutta colpa di un naso. Come quello del racconto di Gogol’. Infine, a sbrogliare la matassa e a liberare Watson compare in scena non il grande investigatore, ma il pingue e pacioso Mycrosoft, naturalmente ben imbeccato da Enola. Che può celebrare il proprio trionfo e risarcire l’orgoglio leggendo sulla Gazzetta di Pall Mall un messaggio personale a lei indirizzato dai fratelli: “Tuoi sono gli allori. Ti ringraziamo umilmente”. Una bella serie di misteri e indagini ben congegnate con protagonista femminile.
Da 11 anni