L’enigma del fante di cuori – Patrizia Debicke , Alessandra Ruspoli



Patrizia Debicke ,Alessandra Ruspoli
L’enigma del fante di cuori
Ali Ribelli Edizioni
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Siete convinti che viviamo in un mondo molto complicato: guerre, attentati, reti di spionaggio, hacker di Stato, trame oscure, cambi di alleanze? Pensate che non si sia mai visto un caos più frenetico e spiazzante di quello che ci impongono Trump, Putin, Israele, Hamas e tutti i focolai di guerra sparsi per il mondo?

Tranquilli, riusciremo anche questa volta a venirne fuori, perché non c’è niente di nuovo sotto il sole. Secoli di storia e di storie ci raccontano un mondo da sempre impegnato a farsi del male in tutti i modi possibili, ma senza riuscire ad autodistruggersi.

Ne volete un esempio? Basta fare un salto indietro di tre secoli, all’1 agosto del 1714. Per questo tuffo nel passato è strategica la lettura di “L’enigma del Fante di Cuori” di Patrizia Debicke e Alessandra Ruspoli, AliRibelli Edizioni, un romanzo in grado di farvi calare perfettamente  nell’atmosfera di quei giorni di inizio Settecento, quando la morte di Anna Stuart, prima sovrana della Gran Bretagna, il regno che ha unificato le corone di Inghilterra e Scozia, oltre che regina d’Irlanda, apre una lotta per la successione fatta di colpi bassi, intrighi, tentativi di insurrezione, assassinii. 

Quattro personaggi tramano nell’ombra per contrastare l’ascesa al trono di Gran Bretagna da parte di Giorgio di Hannover, duca di Cambridge, unico pretendente protestante in grado di succedere alla regina Anna, grazie all’Act of Settlement, una legge di successione approvata dal Parlamento nel 1701, che escludeva tutti i discendenti cattolici degli Stuart, designando di fatto al loro posto il casato di Hannover. Una legge prima avversata dagli scozzesi e poi recepita “obtorto collo”, ma mai digerita. Una partita che vede anche due schieramenti politici contrapposti, tory e whig. I quattro, nomi importanti nella geografia politica del regno ed esponenti di spicco della corte, si fanno chiamare in codice fante di picche, di cuori, di fiori e di quadri e sostengono la causa di Giacomo Francesco Edoardo Stuart. Ovviamente dall’altra parte Giorgio di Hannover, che prenderà il nome di Giorgio I, gradito alla Francia e avversato dalla cattolica Spagna di re Filippo V.

Lord Francis Dunn, già capo di Stato Maggiore, sarà nominato da Giorgio I pari di Gran Bretagna come primo conte di Donagall, insomma il suo braccio destro, quasi con pieni poteri per organizzare servizi di sicurezza e protezione di sua maestà, reti di spie, controllare gli avversari politici, tenere contatti ai massimi livelli con la Francia amica di Luigi XIV, il re Sole ormai malato e anziano.

Lord Donagall è un giovane ambizioso, scaltro politico, abile negoziatore, oltre che uomo d’azione, ricercato amante e autentica stella in ascesa nel firmamento della corte di Giorgio I. Ed è attraverso le sue vicende, nelle quali Debicke e Ruspoli mescolano in maniera sapiente verità storica e fantasia, che si snoda una storia “gialla” fatta di omicidi, di intrighi di palazzo, di spie insospettabili, di tradimenti (politici, amorosi e amicali).

Un romanzo scritto a quattro mani, le autrici sono madre e figlia, con un ritmo incalzante, perfettamente sintonizzato con gli eventi storici. Un enorme affresco della società inglese ed europea di quel periodo, che diventa viva, tangibile nelle descrizioni accurate e meticolose degli ambienti, dei luoghi e dei personaggi. Una storia coinvolgente con una tensione costante, in grado di mettere il lettore in attesa, convinto che stia sempre sul punto di accadere qualcosa. E che spinge chi legge a pensare: “voglio vedere come va a finire”. Credo che questo sia il miglior premio per chi scrive storie.

Non vi resta che scoprire come va a finire. 

Michele Marolla

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