Per ore e ore se ne stava davanti al mare, un foglio bianco e una matita in mano, a volte un libro, e il suo sguardo era oltre l’orizzonte, ne vedeva la linea e tutto ciň che comprendeva, una boa, una vela, un’imbarcazione che tornava, ma i suoi occhi erano laggiů, su quella curva, e da lě guardavano in avanti, in tutte le stagioni, e d’estate, quando la spiaggia e il molo erano colmi di bagnanti, lei vi andava alla mattina presto e alla sera tardi, e per la gente del paese era stata la bambina che guardava il mare, e poi la ragazza innamorata del mare, e dopo ancora la donna del mare, e aveva gli occhi azzurri, e l’azzurro era il suo colore, e anche quando era vestita con altri colori, tutti la vedevano azzurra, e quando andava dal medico lui le diceva signora, deve dimagrire, deve eliminare questo liquido, e le toccava le gambe e la pancia, sente, le diceva, questa č tutta acqua, deve tonificare i muscoli e buttar fuori, buttar fuori, e lei diceva sě, sě, e non faceva niente, se ne stava davanti a quel mare e davanti a quel cielo, e l’azzurro era ovunque, nel cielo, nel mare, e sulla spiaggia… e sulla spiaggia c’era lei.
E quel giorno che la trovarono seduta e non si muoveva e aveva gli occhi chiusi, pensarono che era morta, e quelli che la amavano dissero bisogna seppellirla nel mare, ma le autoritŕ non erano del parere, e il magistrato, seguendo la legge, ordinň l’autopsia del cadavere, e quando l’aprirono dalla pancia uscě solo acqua, tanta acqua, ma proprio tanta, e quella stanza divenne azzurra, e i medici non capivano niente, tranne che avevano tagliato un corpo che ancora non aveva finito di vivere, e ricucirono in fretta quello che avevano fatto, e lei tornň davanti al mare, e le televisioni e i giornali la importunarono per un po’ di tempo e poi lasciarono perdere, e qualcuno perň, senza dire niente, aveva compreso ciň che c’era da comprendere, che prima e dopo c’č il tutto, azzurro come il cielo, azzurro come il mare.
Questa rubrica č realizzata in collaborazione con l’Associazione Culturale Il Cavedio di Varese, come ulteriore sviluppo del progetto “La vetrina da leggere”.