La stanza delle ombre – Mirko Zilahy



Mirko Zilahy
La stanza delle ombre
Mondadori
Compralo su Compralo su Amazon

Roma è certamente il grande amore di Mirko Zilahy, come ha evidenziato la Trilogia degli spettri, di cui l’Urbe è stata una protagonista turgida e minacciosa. Anche ne La stanza delle ombre, l’ultima opera dell’autore, la città eterna assume uno dei ruoli principali, creando una geografia emozionale che attraverso i luoghi definisce l’anima della storia.

Un assassino che ricostruisce celebri quadri per mezzo di atroci omicidi, un commissario condannato a un tragico viale del tramonto, un’ispettrice di polizia che lotta con i fantasmi familiari e un professore dell’Accademia di Belle Arti, Nemo Sperati, che già nel nome riassume la dolorosa ambiguità della sua esistenza. Nemo, che in latino significa nessuno, è figlio di Rufo Speranza, artista e grande falsario di quadri. O forse grande artista e falsario di quadri. Alla ricerca dell’identità del padre e della propria, il giovane dovrà esplorare e affrontare le ombre, che si celano acquattate negli abissi più oscuri e profondi della sua coscienza.

Zilahy attraverso il genere noir affronta le tematiche più affascinanti e terribili della psiche umana, usando una scrittura onirica e ipnotica, capace di ardite metafore e momenti quasi gnomici, da cui emergono le passioni che travolgono gli uomini. Il romanzo è un inesausto rincorrersi di isotopie, attraverso i nomi, le professioni, i luoghi, segno della maestria dell’autore.

Il conflitto tra verità e menzogna (la verità non esiste, afferma un personaggio), la seduzione e l’ingannevole autenticità (si perdoni l’ossimoro) delle maschere che diversi personaggi della storia indossano, affascinano e, ovviamente, illudono il lettore che dovrà attendere sino alle ultime pagine una soluzione inaspettata e imprevedibile. Su questo palcoscenico in cui è arduo identificare chi indossi una maschera e chi no, i buoni e i cattivi sembrano muoversi in un ambiguo e fluttuante divenire, dai confini incerti e pieni di chiaroscuri. L’amore per l’arte e la grande competenza dell’autore in questo ambito rendono La stanza delle Ombre un’opera anch’essa fluttuante, tra il romanzo psicologico, il thriller, il noir e la tragedia, e questo arricchisce ulteriormente la cifra di un’opera singolare e ammaliante, in cui ogni particolare, ogni dettaglio ha una profonda elaborazione alle spalle. Basti pensare al luogo dove si muove l’impetuosa ispettrice Miriam Tiberi, Cinecittà, la fabbrica delle illusioni, dei sogni e delle finzioni.

Donatella Brusati

Potrebbero interessarti anche...