Il nuovo romanzo della maestra del crimine spagnola, terminato con grande tenacia dopo la morte del marito, si svolge a Barcellona subito dopo la pandemia. I protagonisti sono di nuovo la nostra amata ispettrice Pedra Delicado e il suo vice Garzon.
È una storia nera contemporanea, condita di tragedia e umorismo, nella quale ritroviamo la Spagna più vera. Un uomo morto assassinato all’inizio della narrazione, una misteriosa donna francese che orbita nella malavita dei narcotrafficanti, legami sottili e poco chiari, personaggi ambigui: troviamo tutto questo e molto altro nella storia che la scrittrice ci racconta, tenendo sempre alta la tensione nonostante i continui fallimenti investigativi dei nostri eroi. Un’indagine lenta che si svolge passo passo e non sembra portare a nulla per buona parte del libro. Pochi indizi, personaggi che mentono più o meno abilmente, mentre altri si limitano a non rivelare niente anche se è evidente che sanno molte cose. Purtroppo più che interrogarli non si può fare.
Sullo sfondo le intricate vicende personali dell’ispettrice Pedra Delicado, che mostra così il suo ‘volto umano’ e quelle del suo vice.
In questo giallo ‘procedurale’ di impianto un po’ classico la soluzione arriva solo nelle ultime pagine con uno “spiegone” che ci illumina finalmente sui molti punti oscuri tralasciati nella narrazione.