Il segreto del faraone nero – Intervista a Marco Buticchi

download (2)Una bella sorpresa e una grande avventura che spazia nei millenni questo tuo nuovo intrigante e coinvolgente romanzo di oltre cinquecento pagine. Tante, fascinose e che si prestano a domande e interrogativi. Tra noi che scriviamo di libri è passato  il dogmatico imperativo di non fare spoiler sulle trame. Dunque le mie domande saranno prevalentemente asettiche. A te il compito di svelarci qualcosa in più, se vorrai. Cominciamo subito secondo le direttive.

Il segreto del faraone nero: di solito ti muovi  nei tuoi romanzi su due diversi piani temporali, questa volta i piani temporali quasi non si contano. Perché questo cambio di rotta? Come ci sorprenderai in futuro?
In un certo senso, invece, il ‘piano temporale’ di questo romanzo è unico: si tratta semplicemente di una storia familiare, quella dei banchieri Goldmeiner… persone capaci di non fermarsi di fronte a nulla, solo per incamerare ricchezza… una ricchezza sconfinata.

Anche stavolta hai dato un’impronta storica precisissima e documentata. Una scelta importante e faticosa che ti ha richiesto una lunga e approfondita indagine storica. Quale dei tempi o periodi storici che hai trattato ti ha appassionato di più?
La Storia entusiasma sempre e addentrarsi nei suoi meandri è, per un curioso come io sono, un vero rompicapo. La soluzione è simile alla soddisfazione che provavamo quando, studenti, riuscivamo a venire a capo di un problema di matematica. Seguire il corso della Storia con rigore, lasciando che la mia narrazione costeggi il succedersi degli eventi, regala spesso trame coinvolgenti e sorprese esaltanti.

Cosa si sa veramente di lui?
Shebitqo, faraone nubiano della venticinquesima dinastia, riunisce il regno egizio e allontana la minaccia assira. I sudditi avevano maturato la convinzione che i suoi successi militari – dovuti spesso a casi fortuiti – siano invece frutto di magie. Si dice anche che Taharka, fratello del faraone, roso dall’invidia, lo abbia spodestato assassinandolo e abbia seppellito un servo al posto del sovrano nella tomba reale. Ma se, in quella ufficiale è sepolto uno schiavo, dove si trova la piramide reale con le spoglie del Faraone Nero?

Marco-Consuelo-Mamma-Cane-e-cuccioloL’altro leggendario caposaldo storico che citi è  quello collegato alla stirpe dei Kazari, vorresti parlarcene?
Il re Kazaro Bulan, per un semplice calcolo d’opportunità, fece professare ai suoi sudditi la religione ebraica. I benefici sperati dal re non arrivarono e il regno, un tempo florido e ricco, si dissolse disseminando il suolo europeo di profughi ‘ebrei’, che ebrei non erano.

Quanti degli attuali grandi reperti egiziani dei Musei Europei sono legati alla Campagna di Napoleone?
Buona parte dei più famosi reperti egizi in mostra nei più prestigiosi musei del mondo si deve alle ricerche effettuate dagli scienziati al seguito dell’armata napoleonica. Si pensi solo alla stele di Rosetta, grazie alla quale fu decifrata la scrittura geroglifica.

Tutti i tempi, fin dagli albori medievali, hanno segnato la grande forza e coercizione che le banche e i grossi capitali, governati da singoli, hanno impresso all’economia mondiale, condizionando  i vari paesi, incoraggiando e creando le motivazioni per le guerre che favorivano il movimento di capitali e l’arricchimento. Nel tuo romanzo abbiamo patti e accordi precisi tra pochi eletti che hanno travalicato i secoli incrementando la mondializzazione. Ḕ cambiato qualcosa ai nostri giorni?
Nulla di nuovo sotto il sole, anzi. La globalizzazione imperante sta cercando di diffondere la convinzione che tutto ciò che è ’piccolo’ è destinato a essere soppresso. Questa è una follia economica che non giova a nessuno, esclusi i soliti interessi delle voraci multinazionali.

Dei tuoi personaggi del romanzo a parte Breil e Sara Terracini, quale o quali (max 2+2) hai amato di più e detestato di più?
Ho amato tutti i personaggi, anche i più ‘cattivi’: quando scrivi ti devi immedesimare talmente tanto nei tuoi protagonisti e comprimari, da condividere ogni loro scelta, anche le meno edificanti.

Anche in Il segreto del faraone nero è una perenne lotta del bene contro il male e anche stavolta alla fine il bene vince ma a che prezzo! Consolatorio… Cosa pensi dell’impatto del male con il quale siamo costretti a confrontarci ogni giorno  nella quotidiana realtà?
Il male, come è logico, è sempre più difficile da combattere nella realtà che tra le righe di un romanzo. Pensare di riuscire a sconfiggerlo, pur tra le pagine, potrebbe essere uno sprone a combatterlo con maggiore convinzione.

Il Williamsburg continua la sua risalita lungo la costa  occidentale americana. Puoi già dirci  dopo metterà la prua  per la prossima tappa letteraria?
La linea dell’orizzonte è ancora lontana e confusa, comandante. Anche se le coste della Cina si vanno delineando…

Grazie a Marco Buticchi, da parte mia e di MilanoNera  e auguri di grande e meritato successo

 

 

Patrizia Debicke

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