E’ partita la seconda edizione del Gran Premio delle lettrici di Elle Italia, il mensile diretto da Danda Santini del colosso americano Hearst. Il primo libro scelto dalla giuria di 80 lettrici impegnate nella maratona di lettura, è “Quello che so di Vera Candida” della francese Véronique Ovaldé (Ed. Ponte alle Grazie). Una storia dura, a tratti crudele, nella quale si mescolano sentimenti forti e ribellione, depravazione e paura, voglia di riscatto e il minaccioso incombere di destini che sembrano segnati.
Il premio letterario, lanciato l’anno scorso con successo da Danda Santini, conferma, se mai ce ne fosse stato bisogno, che le donne sono grandi lettrici e sanno cogliere i pregi di un’opera letteraria senza fare distinzioni di genere. Senza fermarsi al facile appeal dei romanzi d’evasione.
Strutturato su un meccanismo complicato di letture a rotazione, il “Gran premio delle lettrici” è assolutamente trasparente, fatto per premiare le opere pubblicate in Italia che davvero piacciono al pubblico al di là degli sforzi promozionali delle case editrici e delle logiche che regolano il mercato editoriale. Infatti entrano nel concorso, insieme con opere di autori noti, romanzi di scrittori sconosciuti se non addirittura esordienti, molti dei quali sarebbero destinati a restare invenduti sugli scaffali delle librerie perché non hanno la fortuna di essere segnalati nei talkshow.
“Sono molto felice di essere stata selezionata”, ha dichiarato la bella Véronique. “Io considero molto speciali i premi dei lettori di giornali).
“Premi trasparenti come questo sono affidati a meccanismi insondabili: quelli del gusto dei lettori ai quali l’editor si affida come a una dea Fortuna,” ha rivelato Vincenzo Ostuni, editor di Ponte alle Grazie. “In questo caso specifico, tuttavia, si aggiunge una componente singolare: il romanzo Quello che so di Vera Candida è risultato vincitore finale (Libro dell’anno) anche del gemello Gran Premio delle Lettrici dell’edizione francese di Elle, nel 2010.”
E questa, aggiungeremmo, non è una coincidenza, ma una conferma.
Ricordiamo che la terzina finalista da cui è stato scelto il libro di Véronique Ovaldé comprendeva “La stella di Strindberg” di Jan Wallentin (Ed. Marsilio) e “Di fama e di sventura ” di Federica Manzon (Mondadori).