Jan De Vermeer, poliziotto di origine italo-belga, vive e lavora a Modena, città in cui si trova a suo agio pedalando veloce in sella alla sua bicicletta Legnano. La sua esistenza sembra procedere tranquilla con la compagna Anna e la piccola bimba Alina, mentre continua a coltivare alberelli da trapiantare qua e là in giro per i giardini e proseguire così la sua opera di rinverdimento del pianeta. Un omicidio camuffato da incidente d’auto e strane scritte che inneggiano a nuove proteste ambientaliste sono il presagio di prossimi e inquietanti sconvolgimenti. L’origine di tutto sembra da ricercare nei pressi di Modena, nel bosco di Verzedro, dove c’è un’antica quercia dal tronco enorme che sembra essere in pericolo. Da parte di autorità e imprenditori infatti c’è l’intenzione di spianare il bosco per meri interessi speculativi. L’unico a opporsi è un anziano fattore assieme al nipote Sauro, eredi di una parte della superficie boschiva. Nel frattempo il killer Alberto Bacenigo trascina la sua vita in carcere, sempre all’erta per la paura che prima o poi qualcuno tenti di ucciderlo. Trascorre la sua vita tra allenamenti fisici e studio universitario poiché ha deciso di laurearsi in Botanica. In qualche modo le strade di Jan e di Alberto si incroceranno nuovamente causando ad entrambi pericolosi traumi.
I protagonisti del romanzo sono tutti legati a filo doppio alla Natura: Jan, Alberto, Sauro vivono in sintonia con l’ambiente e cercano, come possono, di tutelarlo. Le loro tre vite scorrono in parallelo, tra l’affetto per la famiglia e per gli alberi. Troviamo Alberto con il suo amore impossibile per Cecilia, Jan che ha raggiunto la tranquillità con Anna e Alina, Sauro folgorato da Martina e la sua strana paura arborea. E poi ci sono salici, pioppi, farnie e querce che sono ben più di un arredo urbano, più di semplici creature boschive. Essi sono la base della vita, il mattone fondante del mondo, che gli uomini devono cercare di amare e proteggere perché senza di loro null’altro vivrebbe.
Le vie di Modena e le vie del bosco, due mondi in parallelo che si integrano e a volte si scontrano nelle vicende quotidiane dei personaggi del romanzo. La città sembra scomparire di fronte alla quiete della campagna. Da un lato strade conosciute disegnate ordinatamente a tavolino dall’uomo, dall’altra sentieri inesplorati simili a labirinti creati dalla Natura per mettere alla prova il viandante e sondarne la capacità di sorprendersi.
Il movimento delle foglie è un bel giallo ambientalista che fa riflettere sul futuro che ci aspetta e sulle possibilità che abbiamo per cambiarlo, finché siamo ancora in tempo. Ammesso che siamo ancora in tempo…
Editore Eliot
Pagine 237
Genere Giallo