Nelle librerie dal 13 Maggio
“La vita mi fa paura, le persone mi fanno paura, da sempre. Non è una cosa buffa, detta da uno come me?»
Riccardo Berio sta scontando un ergastolo per l’omicidio brutale degli zii, con cui divideva una villetta bifamiliare nell’hinterland milanese. All’epoca dei fatti, la movimentata vita sessuale delle due anziane vittime rendeva per contrasto ancora più ridicola e compromettente l’esistenza da fantasma di Riccardo, un quarantenne studente fuoricorso dalle molte passioni intellettuali, ma inabile al lavoro e ai rapporti umani, e in grado di mantenersi solo grazie all’eredità lasciatagli dal padre. Il movente del duplice omicidio del “mostro dell’hinterland”, come subito lo ribattezzano i media, viene individuato nella frustrazione e nell’invidia per la felicità sfacciata di una coppia di pensionati ben più vitali e socialmente inseriti di lui. Anni dopo la conclusione del processo, quando l’intera vicenda è ormai sprofondata nell’oblio, la casa dove Riccardo è cresciuto viene messa all’asta. Perso così anche l’ultimo pezzo della propria identità, sente che è arrivato il momento di raccontare come sono andate davvero le cose, e al chiuso della sua cella comincia a scrivere. Lo fa col tono caustico e l’umorismo nerissimo di chi non ha mai sperato di salvarsi, perché fin dall’inizio sapeva di essere condannato.
L’autore
Matteo Ferrario è nato nel 1975 in provincia di Milano, dove vive e lavora. Architetto e giornalista, collabora con riviste di costruzioni e di edilizia sostenibile. Ha pubblicato racconti nelle antologie Via dei matti numero zero (Terre di Mezzo, 2002) e Racconti diversi (Stampa Alternativa, 2004). Per Fernandel ha pubblicato il romanzo Buia.