Il dubbio dell’avvocato – Laura P. Cavallo



Laura P. Cavallo
Il dubbio dell’avvocato
Golem Edizioni
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Alessandra Rizzo è un avvocato penalista che vive e lavora a Torino, pur avendo sempre presenti le proprie radici di donna del Sud. Un evento drammatico di qualche anno prima le ha lasciato profonde cicatrici che lei prova a nascondere con la sua vitalità e la sua prorompente energia. Il passato, però, non si cancella e spesso un velo di sottile malinconia pervade il suo stato d’animo. In questa sua prima avventura dovrà assumere la difesa di un uomo sospettato dell’omicidio della moglie, dalla quale si stava separando. La scena del crimine però è confusa e sul luogo del delitto viene ritrovata la scritta “Dio”. L’omicidio sarà presto seguito da altre morti, con caratteristiche analoghe, e il mistero si infittirà inevitabilmente. Forte è la tentazione di pensare a un serial killer, ma la realtà è ben diversa, e sarà svelata proprio dall’avvocato Rizzo.
Con Il dubbio dell’avvocato (Golem Edizioni), l’autrice Laura P. Cavallo (anch’ella avvocato con radici meridionali e professionista nel capoluogo piemontese) fa esordire un personaggio davvero intrigante, quella Alessandra Rizzo che, insieme ai suoi giovani collaboratori, dovrà districarsi con una serie di morti misteriose nell’ambito di una certa Torino bene. 

I precedenti sono molto illustri (basti ricordare la compianta coppia Fruttero-Lucentini, creatori del mitico commissario Santamaria, a sua volta ispirato dalla figura di una grande investigatore in carne e ossa, quel commissario Montesano già dirigente della Mobile sabauda e poi questore a Palermo negli anni di Falcone e Borsellino).

Ebbene… il confronto regge! Il personaggio della protagonista è delineato benissimo, ben approfondito in varie sfumature, e ha lo spessore necessario per potercelo fare ritrovare in altre, successive (e auspicabili) narrazioni. Pure i comprimari tengono il passo alla grande (specie l’assistente Paolo, che fa anche un po’ da… madre al nostro avvocato, ma non solo)

Benissimo poi vengono evidenziati i… vizi nascosti e le pubbliche virtù di una certa borghesia con dimora nell’esclusivo quartiere della Crocetta e suggestivi, anche se essenziali, sono i richiami a certi punti caratteristici della città che chiunque la conosca un pochino ha ben presenti. Il tutto condito con una certa sottile ironia che coinvolge ancor più il lettore.

La vicenda, del tutto credibile, parte senza fretta ma prende subito quota, per giungere poi a un finale pieno di suspense (finalmente ottenuta, udite udite, senza effetti speciali o particolari grandguignoleschi…)  e con il dovuto “botto”, come nei romanzi di rango.

Bello, davvero. A presto, Laura!

Gian Luca Lamborizio

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