Il caso Dreyse



Pieter Aspe
Il caso Dreyse
Fazi
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Ennesimo capitolo della lunga saga di Pieter Van In, commissario della polizia di Bruges, e del suo fido assistente, il brigadiere gay Guido Versavel.       Questa volta il tutto parte da una apparentemente banale aggressione al potente finanziere Patrick Claes, che viene sorpreso e colpito al capo, nella sua lussuosa villa, con una rarissima pistola Dreyse.
Nell’occasione gli viene sottratta una preziosa collezione di pistole antiche. Non solo, scompare anche un dischetto contenente i dati di una serie di operazioni finanziarie.
Da lì partirà una lunga catena di omicidi.      Anche la moglie del commissario, ora promossa Giudice Istruttore, interverrà personalmente nelle intricate indagini, fino a mettere in pericolo la propria stessa vita.
Il tutto si complicherà ulteriormente, in quanto ci sono in ballo pesanti interessi economici e soprattutto il riciclaggio di denaro sporco da parte della mafia russa, impersonata da torvi e ambigui personaggi.
Un ruolo importante è anche giocato dalla moglie del finanziere, legata al marito da un rapporto morboso, e sulla quale si scopriranno alla fine verità inaspettate.        Il sanguigno commissario Van In, innamoratissimo della moglie, con la quale peraltro battibecca in continuazione,  riesce indubbiamente simpatico – e ancora di più lo risulta il brigadiere Versavel -, l’ambientazione è curata e gli schemi oramai molto collaudati.        Il romanzo fornisce anche, come altri del resto, nuovi spunti sulla onnipotente mafia finanziaria che pare ormai dominare la nostra società, in combutta con certa politica, e riesce spesso, inoltre, a giocare molto bene sul filo dell’ironia, coinvolgendo il lettore, da tempo affezionato ai personaggi e all’autore. Alla prossima.

L’appuntamento con Pieter Aspe è al Nebbiagialla Suzzara Noir Festival dal 29 al 31 Gennaio 2016

 

Gian Luca Antonio Lamborizio

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