Il carico da undici – Patrizia Violi



Patrizia Violi
Il carico da undici
Salani
Compralo su Compralo su Amazon

Imola a fine anni Settanta è una cittadina tranquilla: chiacchiere al mercato, residui di proteste studentesche, esistenze trascorse in una normale quotidianità tanto dai giovani quanto dagli anziani. Conosciamo “Verdura” che vende ortaggi al mercato, Lenin bello come un attore di Hollywood, vanitoso e alla ricerca di soldi facili, un’anziana della casa di riposo soprannominata Duchessa, il maresciallo dei carabinieri Ponti e la figlia adolescente e molti altri personaggi. In una panoramica a volo d’uccello osserviamo come questa quotidianità sia all’improvviso sconvolta dal ritrovamento del cadavere di una ragazza nei pressi di una cava di gesso che si trova appena fuori città. Domande inquietanti rimbalzano in tutti gli animi. Chi è quella ragazza? Chi l’ha uccisa e perché? Cosa si nasconde dietro l’apparente tranquillità cittadina?

Le domande trovano risposta a poco a poco nella ricostruzione minuziosa delle ragioni alla base del delitto e delle sue modalità, della personalità della vittima e di tutti i protagonisti della torbida vicenda.

Quello che emerge è uno spaccato della vita negli anni Settanta anni così vicini e già così lontani in cui si usavano i gettoni per telefonare fuori casa e iniziava la moda salutista delle corse all’aria aperta con il walkman.

Come sempre non tutto è come sembra e molti dei protagonisti conducono un’esistenza parallela. Qualcuno, come il bel Lenin Aldovrandi, cerca denaro e successo e non disdegna le scorciatoie. La verità però è che fatica a sbarcare il lunario e le bugie sulle sue misteriose e precarie attività hanno stancato la moglie che non riesce più ad accontentarsi della bellezza abbagliante di Lenin. Quando poi l’uomo scompare è facile pensare che sia coinvolto nella morte della ragazza. Vedremo però che la faccenda si rivelerà tutt’altro che semplice. Le dinamiche che emergono riguardano gli intrecci tra la piccola imprenditoria e la gestione in ombra di affari poco puliti, le connessioni tra debiti, paure, vendette e sogni di adulti, anziani e adolescenti. C’è chi ha a che fare con la prima cotta, come la figlia di Ponti, e chi deve decidere se separarsi dal marito come la moglie di Lenin. Ma c’è anche il piccolo mondo della casa di riposo dove i giorni scorrono tutti eguali tra partite a carte, piccoli litigi e fugaci bevute al bar.

Se non fosse per la mancanza di tutte le tecnologie a noi oggi ben note, non ci accorgeremmo della differenza tra i tempi andati e l’oggi perché caratteri, sentimenti, mali sociali sono rimasti gli stessi, nonostante l’implacabile trascorrere degli anni.

Il libro scorre veloce regalandoci sprazzi di ironia e momenti di riflessione sulla società italiana e sull’animo umano. Paure, gioie, desideri, sogni infranti e voglia di ricominciare si rincorrono e si alternano in un piccolo colorato affresco della nostra società.

Cristina Bruno

Potrebbero interessarti anche...