Dopo il successo di Il silenzio uccide, La notte uccide e L’inganno uccide, Dean Koontz torna con un altro coinvolgente thriller il quarto della serie di Jane Hawk. Il buio uccide con protagonista l’agente dell’FBI Jane Hawk, è rispetto agli altri più complesso e corale. Per chi non avesse letto i precedenti si impongono alcuni significativi retroscena: Jane Hawk ha scoperto, sulla sua pelle, le nefaste conseguenze di un programma nanotecnologico segreto, attivato da alcuni tra i massimi poteri dello stato, che si cela dietro il nome organizzazione dei Tecno Arcadi. In caso di successo, questo programma, che mira a soggiogare il mondo intero, trasformerà le persone necessarie in automi senz’anima e in caso di dubbi o atti di disobbedienza, le costringerà al suicidio, come ha già fatto con il marito di Jane Hawk. Il programma, per come è stato concepito, mira a concentrare ricchezza e potere assoluto in pochissime mani selezionate. Jane Hawk, coadiuvata solo da pochi, coraggiosi e fedeli amici si è assunta il compito di far il massimo per scoprire e distruggere l’operazione. Non è riuscita a salvare suo marito o altri le cui vite sono state distrutte da quell’orrore, ma da guerriera impavida e addestrata – dotata di abilità tattiche e di sopravvivenza superiori e con in sé la furia nata da un cuore spezzato -, ha scelto di ergersi a barriera tra una nazione libera e la sua schiavitù da parte della terrificante tecnologia di controllo mentale. Ma i Tecno Arcadi, per difendersi, l’hanno messa sotto accusa, trasformata in una pericolosa assassina fuggitiva, ricercata ovunque in America, e stanno minacciando di raggiungere e uccidere persino la cosa che lei ama di più. Quella cosa è Travis, il suo bambino di cinque anni, dal quale è separata da tempo ma che spera sotto copertura e al sicuro lontano da lei… Jane l’ha nascosto, presso fraterni amici nella contea di Orange nella California meridionale. E invece il piccolo e i suoi angeli custodi sono sotto attacco. Ma non solo il bambino, anche i suoi suoceri, i genitori di suo marito, sono nel mirino dell’Organizzazione. Anche per loro il tempo a disposizione per sfuggire al giogo dei Tecno Arcadi e della loro diabolica e soggiogante tecnologia sta per scadere. Devono trovare il modo di sparire prima. Ma i nemici di Jane sono in agguato. I loro migliori agenti che non sono riesciti finora a incastrarla e catturarla, ora intendono metterla in trappola, usando il bambino come esca. Hanno ucciso i suoi protettori, ragion per cui probabilmente ormai hanno anche localizzato con una certa approssimazione la posizione del suo rifugio di sicurezza. Se Jane vuole salvarlo, deve muoversi in fretta ed escogitare una soluzione. Dovrà mettere a punto un piano valido muoversi molto in fretta, trovare appoggio, armi e mezzi di trasporto necessari e, facendo anche ricorso a intermediari poco onesti e trafficanti di armi illegali, essere pronta a combattere per raggiungerlo. Poi andare avanti, dritta per la sua strada, senza mai sottovalutare i nemici, tutti abilmente manovrati dalla nanotecnologia, tra i quali primeggiano Egon Gottfrey, uno squilibrato con un background di agente della sicurezza nazionale, convinto di ubbidire agli ordini di uno sconosciuto drammaturgo e Ivan Petro, recente recluta dell’organizzazione una pedina minore che per caso ha individuato le sue tracce ma per fortuna ha scelto di muoversi come un lupo solitario per prendersi tutto il merito della sua cattura. Insomma, per meglio contestualizzarvi la scena, Jane si troverà costantemente in fuga e minacciata a ogni piè sospinto. Ma non sa cosa l’aspetta e che, oibò, la faccenda è sfuggita di controllo anche ai suoi cacciatori. Il fantascientifico programma nanotecnologico ha dei punti deboli e invece di regalare potere all’Organizzazione sugli adepti, sta spargendo follia come un terrificante virus letale. Tutto e il contrario di tutto diventa possibile e guerra tra Jane e i suoi nemici si trasformerà in una spietata lotta per la vita. Ho spiegato fin dalle prime righe che questo è un romanzo corale e infatti benché questo sia un romanzo di “Jane Hawk”, la nostra eroina per gran parte della narrazione cede cavallerescamente il passo ad altri personaggi. Saltando a piè pari i nemici, anche per non spoilerare troppo, forse le migliori inquadrature sono riservate a Laure, una coraggiosa e reattiva ragazzina di 12 anni, imprigionata nelle grinfie di una pazza e sadica agente dell’FBI, al figlio di Jane, il piccolo Travis, che quando il suo piano di emergenza B prevede per lui e i suoi cani di rifugiarsi stabilirà un particolare rapporto con Cornell, un gentilissimo e geniale autistico, un asperger che ha guadagnato milioni sviluppando app. Per non parlare poi di Ancel e Clare i fantastici nonni di Travis, di Luther, l’amico sceriffo che non si tira mai indietro e dell’impagabile Barnie, altro indispensabile puntello di tutta la storia. Romanzo che sa trascinare, con un valido tocco, social fantascientifico americaneggiante, velato di religiosità, imperdibile il delinquente cattolico che, nonostante il suo pedigree criminale, è un quotidiano spettatore della Messa, possiede quattro inquietanti dipinti, con il Sacro Cuore per soggetto appesi una parete del suo ufficio e come “fermacarte” sulla scrivania tiene una scultura della corona di spine. Insomma un romanzo veloce, impetuoso, adrenalinico che costringe a leggere fino alla fine e poi… Beh appuntamento al 5° romanzo che, da quanto ho visto, completerà la serie.
Il buio uccide – Dean Koontz
Patrizia Debicke