Sono a strisce gialle, nere e rosse, apparentemente identici, lunghi più di un metro, vivono in un terraio e sono un Corallo, uno dei dieci serpenti più velenosi al mondo ed un’innocua biscia. Gli unici esseri viventi ad accogliere al suo rientro a casa Vincent Tripaldi, commissario capo della RED, la squadra investigativa segreta di “Nel posto sbagliato” (collezione sabot/age e/o) di Luca Poldelmengo. La Red investiga le menti umane con l’ipnosi perchè non le interessa ciò che sai ma ciò che contieni. Tripaldi, uomo ambizioso ma molto solo, nel soggiorno di casa si concede soltanto di osservare i due serpenti che sono memento e metafora del complesso rapporto col fratello gemello Nicolas. La misantropia di Vincent è frutto del rapporto malato con Nicolas. I due serpenti diventano anche simbolicamente il risultato di come la condivisione dello stesso habitat possa far compiere un processo di imitazione e mimetismo, come a volte può succedere al genere umano quando si lascia assuefare da comportamenti prevaricatori e si allinea e adegua. La vita di Vincent è costantemente in simbiosi on quella dei due rettili e, alle prese con un omicidio che lo tocca da vicino, si ritrova a mettersi in gioco, ad indagare su se stesso e, come un serpente che fa la muta sceglie di “abbandonare ciò che non gli apparteneva più lasciandosi alle spalle ciò che era morto”.