Sala gremita per Massimo Carlotto e Paolo Roversi, che hanno chiacchierato dei loro investigatori, Marco Buratti, alias l’Alligatore, e il giornalista hacker Enrico Radeschi.
Il Veneto e la Bassa a confronto.
Ne L’amore del bandito, Massimo Carlotto parla della sparizione, realmente avvenuta nel 2004, di 44 kg di droga pesante dall’Istituto di medicina legale di Padova. L’Alligatore, intercettato dalla malavita padovana, rifiuta di occuparsene.
Due anni più tardi la donna di Max la Memoria viene rapita, e nel cercarla, insieme a Beniamino Rossini, Marco Buratti verrà coinvolto in un giro di malavita legata ai traffici illegali di organizzazioni serbe e kosovare.
Nella Bassa de L’uomo della pianura invece torna Enrico Radeschi, che in sella al suo immancabile giallone indaga sull’omicidio di una ragazza, di cui è accusato un sikh. La sua strada incrocerà quella di Hurricane, un criminale uscito dal Quarto raggio di San Vittore che sta progettando la sua personale vendetta contro il sistema.
L’Alligatore e Radeschi, personaggi seriali che negli anni sono cresciuti, maturati, evoluti, messi alla prova dai loro autori. E per un Roversi che racconta di come Radeschi, almeno agli esordi, ricalcasse la sua vita, risponde Carlotto che dopo sette anni ripensa e ricolloca i suoi personaggi, Marco Buratti in primis, che invece, sostiene, non gli somiglia affatto.
L’incontro, moderato da Alessandra Anzivino, è stato introdotto dalle letture dell’attore Sergio Scorzillo, che ha proposto brani tratte dai romanzi dei due autori.