Dal cestino al motorino

Un libro che mi è capitato tra le mani per caso, ma ringrazio il caso di avermelo fatto incontrare. L’autore stesso ammette di non essere uno scrittore nel vero senso della parola e anche l’editing non è curato nei dettagli, ma leggerlo non vi annoierà di sicuro.

Il cestino del libro è quello della merenda che il bambini portano, o portavano, all’asilo, mentre il motorino è quello che segna il passaggio all’età adulta; le mie prigioni sono invece le scuole che il protagonista ha dovuto affrontare nella sua vita. E il paragone è quasi azzeccato perché le scuole contengono infatti i bambini e non li fanno uscire; un po’ forzato, ma efficace.

L’autore ha voluto racchiudere così le sue memorie in questo libro. L’aspetto particolare è che l’autore è un trentenne e non un ottuagenario come siamo soliti leggere. Cosa avrà mai da dire, da raccontare chi è appena arrivato nel mezzo del cammin di nostra vita? Semplicemente le sue avventure scolastiche raccontate in chiave tragicomica, quasi fantozziana. Le avventure e gli episodi vissuti da chi è nato intorno al 1970 ed era bambino negli anni ’70 e adolescente negli anni ’80.

Alcuni esempi di quello che si può trovare:

  • le suore dell’asilo
  • le lezioni di flauto
  • il costume dell’uomo ragno a carnevale
  • i temi in classe
  • le timberland
  • il moncler
  • il chiodo
  • e tutto quello che ha reso gli anni 80, la decade meravigliosa che conosciamo .

Certo, io sono un po’ di parte visto che ho dedicato un sito agli anni 80, ma vi assicuro che se li avete vissuti li ritroverete tutti qua dentro.

Stefano Favaro

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