Comincia con un mistero Shine a Light. Con quale canzone i Rolling Stones apriranno il concerto al Beacon Theatre di New York? Il regista Martin Scorsese pone fin dalle prime immagini la fatidica domanda: “Possiamo sapere cosa suoneranno”?Difficile a dirsi se si stanno organizzando le riprese del film-documentario sul più grande gruppo rock del mondo, i Rolling Stones. Difficile, anche se sei un premio Oscar, perché hai a che fare con le rock star più controverse e indomabili della storia della musica: Mick Jagger, il “deBUSHato” (così si è ironicamente autodefinito) Keith Richards, Ronnie Wood e Charlie Watts. Difficile certo, ma il risultato è ottimo, se si considera che oltre ai grandi protagonisti, il regista e la band, al film ha lavorato una troupe altrettanto leggendaria. Il direttore della fotografia premio Oscar Robert Richardson (The Aviator, JFK) ha guidato una squadra di grandi direttori della fotografia, tutti graduati: John Toll, Andrew Lesnie, Robert Elswith, mentre il montaggio è stato curato da David Tedeschi, che ha collaborato con Scorsese anche in altro documentario (su Bob Dylan). Sembra di essere in prima fila al Beacon, si ha la sensazione di trovarsi ad un palmo di naso da Jagger, di respirarne l’energia, di cogliere anche le più piccole stonature della chitarra di Richards. Shine a Light si concentra sulla musica, puntando a mostrare spezzoni di cinegiornali di repertorio e filmati televisivi come unico commento sulla band.
«La musica e lo spettacolo, era solo questo quello che contava. Quindi bisognava trovare il giusto numero d’immagini da repertorio da inserire, in modo che facessero da supporto alla musica», afferma Scorsese. «Avevamo scelto i temi – come ad esempio, l’idea della longevità della band e alcuni stralci di famose interviste al gruppo – e poi, ad un certo punto, volevamo dimostrare quanto fossero diventate superflue le interviste: le stesse domande trite e ritrite fino a perdere ogni significato. L’unica cosa che conta veramente è la musica, quindi ho scelto immagini d’archivio per metterlo in evidenza». Nella sua ricerca per documentare al meglio l’esibizione del gruppo, la loro presenza scenica, il loro modo di fare cameratesco, Scorsese è riuscito a cogliere l’essenza dei leggendari concerti degli Stones, che nonostante la loro età continuano ancora ad entusiasmare ed elettrizzare il pubblico. Perché «La padronanza scenica è qualcosa di innato per me» -commenta Jagger- «Non so da dove venga questa energia, semplicemente esiste». E traspare ancora, anche a distanza di 46 anni dalla formazione della band, nella musica e nei testi. Come in quello di “Jumpin’ Jack Flash”, con cui la band apre il concerto. Per risolvere il mistero e scoprire quale sarà l’ultima canzone cantata dagli Stones, non vi resta che andare al cinema, come la miglior tradizione musicale consiglia.
Cosa suoneranno gli Stones?
francesca colletti