Colin Cotterill in pillole

E’ da poco stata pubblicata la prima traduzione italiana di un libro di Colin Cotterill, Intrigo a Oriente, editore Fanucci (The Coroner’s Lunch). La versione francese ha vinto il premio delle Ferrovie SNCF du Polar per il miglior giallo europeo: un anno di trasporti gratuiti con le ferrovie francesi.
Ambientato nel Laos degli anni Settanta, protagonista è il dottor Siri Paiboun, un medico settantaduenne nominato Coroner subito dopo l’avvento del regime comunista per mancanza di altri candidati. Si trova a indagare su un numero impressionante di omicidi avvenuti in circostanze sconcertanti avvalendosi anche della comunicazione con i morti che passano dall’obitorio e la collaborazione con gli sciamani.
Il dottor Siri è protagonista anche di altri libri di Colin Cotterill, non ancora tradotti in italiano Disco for the Departed, Thirty-Three Teeth, Anarchy and Old Dogs e Curse of the Pogo Stick.
Attualmente Colin Cotterill sta scrivendo il sesto romanzo di questa serie, titolo provvisorio A Merry Misogynist.
I suoi libri sono stati accolti molto positivamente negli Stati Uniti dai rifugiati laotiani che li hanno tradotti per chi vive nel Laos. Prima della serie ambientata nel Laos, aveva scritto 3 romanzi ambientati in Tailandia che trattavano di infanzia abusata The Night Bastard (2000), Evil in the Land Without (2003), e Pool and its Role in Asian Communism (2005).

« Sono inglese, originario di Wimbledon. Non mi piaceva vivere in Inghilterra perché il tempo non era bello e il cibo non era buono. Mi ero diplomato insegnante di educazione fisica e a 21 anni ho deciso di andarmene e sono partito per l’Australia. Insegnavo ai rifugiati alle scuole elementari e ho incontrato molta gente fuggita dal Sud Est dell’Asia, dal Vietnam, dalla Cambogia, dal Laos e dalla Birmania. Mi raccontavano gli orrori dai quali erano fuggiti.
Dopo tre anni ho deciso di trasferirmi nel nord della Tailandia, vicino a Mae Song. Mi occupavo di un gruppo di rifugiati di religione cristiana. Inizialmente tornavo spesso in Australia, dove nel frattempo avevo ottenuto la nazionalità.
In Tailandia lavoravo nel settore della protezione dell’infanzia per un’organizzazione umanitaria e venivo a conoscenza di abusi che erano noti solo agli addetti ai lavori, e volevo che ciò fosse reso di pubblico dominio.
A Phuket abbiamo scoperto che un insegnante inglese abusava dei ragazzi e lo avevamo fatto arrestare.
In quel periodo insegnavo all’Università, in seguito a questi fatti era stato deciso di aprire una struttura al suo interno per aiutare i ragazzi abusati e mi avevano dato l’incarico. Me ne occupavo a metà tempo, entro un anno però avevo dovuto lavorare a tempo pieno tanto era diffuso il problema.
Successivamente, all’inizio degli anni Novanta, mi sono trasferito nel Laos, per l’Unesco e lì ho trascorso parecchi anni. Dopo essere stato espulso dal Laos per la mia attività, vivo a Chiang Mai da 4 anni, con mia moglie, dove saltuariamente insegno ancora all’Università. Sono vegetariano. »

Il libro (di un altro) che avresti voluto scrivere e il libro (tuo) che NON avresti voluto scrivere
A Dragon Apparent: Travels in Cambodia, Laos and Vietnam di Norman Lewis, un libro di viaggio ambientato negli anni cinquanta che descrive come erano la gente e il paesaggio di allora.
Oggi scriverei in modo diverso The night bastard, il primo dei miei 3 libri sulla Tailandia.

Sei uno scrittore di genere o scrittore tout court, perché?
Sono uno scrittore che inizialmente ha trattato di abusi sui minori, ho trascorso un periodo occupandomi di questo argomento. Ora scrivo del Laos degli anni Settanta, quando i comunisti erano appena arrivati al potere, una serie di gialli.

Un sempreverde (libro) da tenere sul comodino, una canzone da ascoltare sempre, un film da riguardare…
La mia grammatica di lingua Lao, la sto studiando
Il jazz di Bill Evans
Being there, di Hal Ashby

Si può vivere di sola scrittura oggi?
Vivo della mia scrittura, ma vivo in Thailandia, a Chiang Mai. Se abitassi in Inghilterra, non so se riuscirei a vivere. Disegno anche cartoons per riviste e quotidiani, vignette satiriche e illustrazioni e insegno saltuariamente all’Università.

Favorevole o contrario alle scuole di scrittura creativa? Perchè?
Non ho frequentato una scuola, ho iniziato a scrivere naturalmente.

ambretta sampietro

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