“Cardinal. Quaranta modi per dire dolore.” è il romanzo di Giles Blunt. Si tratta di un thriller congeniato con la stessa precisione di un fiocco di neve. Questa è l’analogia che mi è venuta in mente leggendolo, poiché è ambientato ad Algonquin Bay, una cittadina canadese collocata sul 46° parallelo alle prese con le temperature rigide del peggiore degli inverni possibili.
In una miniera abbandonata della microscopica isola di Windigo viene rinvenuto un cadavere. Ancora prima di ogni verifica, la Polizia è sicura che si tratti dei resti di Katie Pine, una tredicenne svanita nel nulla alcuni mesi prima.
Con questo nuovo elemento, l’indagine non è più per una persona scomparsa ma per omicidio e il caso torna ad essere affidato a John Cardinal, alle prese con i problemi psicologici della moglie. L’unico detective che aveva già intuito l’orrore che si nascondeva dietro a questa e altre sparizioni di adolescenti.
Ad affiancarlo, Lise Delorme una giovane ed efficiente poliziotta trasferita dalle indagini speciali alla squadra omicidi che durante la caccia all’assassino dovrà cercare di scoprire l’identità di un poliziotto corrotto.
Ogni indizio di cui dispone sembra accusare il suo nuovo partner John Cardinal.
Intanto in città arriva Keith London, un diciottenne che vuole girare il Canada con una chitarra e tante speranze prima di iniziare gli studi universitari.
Come ho già scritto, Cardinal è un thriller ben congegnato con una trama a orologeria. Un titolo molto vicino agli schemi narrativi americani ed è una lettura consigliata soprattutto agli amanti del genere. Da segnalare che da questo romanzo è stata tratta l’ omonima serie televisiva di successo interpretata da Billy Campbell e Karine Vanasse, trasmessa da La F, l’emittente televisiva del gruppo Feltrinelli.