Il commissario Biagio Maria Ansaldi è solitario, ipocondriaco e ansioso, indossa scarpe sportive gialle e occhiali rosso fuoco, ha deciso di leggere i cento migliori libri della storia della letteratura mondiale perché sostiene come Sepulveda che “leggere è il miglior antidoto contro la vecchiaia” ed è un bravo poliziotto. A capo di una squadra del commissariato di Monteverde, è il protagonista del romanzo d’esordio di François Morlupi “Come delfini tra pescecani” (Salani). Ansaldi ha un rapporto speciale con la sua Roma che impara a conoscere anche al mattino presto grazie all’arrivo nella sua vita di Chagall. Mai si sarebbe aspettato che qualcuno lo avrebbe costretto “a preoccuparsi di un essere vivente che non fosse lui stesso” eppure con Chagall è successo e adesso il goffo e un po’ imbolsito commissario supera le sue inquietudini per dare la priorità alla salute e alla felicità del suo cane. Entrato all’improvviso nella sua vita e nella sua casa, Chagall porta colore ed è come “un raggio di luce in una stanza buia” e il commissario con la sua presenza tiene a bada l’ansia e socializza con gli altri “canari” al parco. Un caso di suicidio apre a un’indagine più ampia e delicata e il commissario e la sua squadra non mancano di sorprendere il lettore strappandogli una risata o facendolo riflettere sulla felicità e sulla morte. Per Ansaldi la vita è fatta di ricordi di amori perduti ma si sorprende a pensare anche al futuro con una capatina in libreria o spronando il suo ispettore Eugenie Loy a cogliere l’attimo e fare una pausa dal lavoro. Il suo futuro e la sua certezza risiedono nel piccolo Chagall che pur non possedendo ancora il fiuto per le indagini sa essere un collaboratore prezioso per il commissario perché sa dare al suo umano quello che gli manca.
Animali in noir: Il cane Chagall e il commissario Ansaldi di François Morlupi
Cristina Marra