Romanzo di culto uscito nel 1997, che consacrò Lucarelli nell’Olimpo della narrativa italiana fin de siècle, Almost Blue torna ai lettori in una nuova edizione economica curata da Einaudi.
Siamo in una Bologna descritta magistralmente attraverso gli squarci di vita quotidiana fotografati sotto i portici di Strada Maggiore o Via del Pratello, tratteggiata con l’aiuto delle voci multicolore dello scenario giovane e pieno di misteri di Piazza Verdi: una metropoli senza confini, spalmata lungo la via Emilia, dove vivono, festeggiano e scopano duecentomila studenti universitari.
Nel mondo sotterraneo degli appartamenti condivisi da una pluralità indefinita di individui una sosta di un mese corrisponde a una trasferta di tre in un’altra città, e chi oggi vive alla Bolognina domani risiede in Viale Mazzini o in San Petronio. In quest’universo parallelo un serial killer colpisce mimetizzandosi dentro le sue vittime. L’Iguana si spoglia prima di agire, assumendo sistematicamente l’identità dei morti che colleziona nel disperato tentativo di silenziare le campane demoniache e inarrestabili dentro la sua testa.
Per catturare un assassino di nuova generazione è necessario un reparto investigativo di nuova generazione: l’UACS, unità analisi crimini seriali. Trasferiti al commissariato di Bologna, Grazia Negro e il suo mentore Vittorio Poletto, conducono l’indagine con metodi all’avanguardia, nello scetticismo generale nutrito da uomini in divisa abituati a ben altre procedure nella quotidiana caccia ai criminali.
Se le gesta sanguinarie dell’assassino sono accompagnate da una colonna sonora a base di rock violento, che spazia dai Nine Inch Nails agli AC/DC, le giornate di Simone, ragazzo cieco infastidito quando lo si definisce con la formula politicamente corretta di “non vedente”, trascorrono seguendo le note di Chet Baker e le voci diffuse nella sua stanza dagli scanner radio sintonizzati sulle frequenze delle vite che fluiscono tra i vicoli medievali della città felsinea. Una fusione, anch’essa multicolore, che invade il buio regno di Simone, di comunicazioni tra radio della polizia, chiacchiere trasmesse dai baracchini degli autotrasportatori, confidenze sussurrate in cellulari di prima generazione e, soprattutto, incontri programmati attraverso chat telematiche.
Ricco di sfumature innovative, costruito con una struttura che unisce noir e thriller a quello che un tempo era chiamato New Italian Epic, questo classico di Lucarelli resta una lettura imperdibile per gli amanti del genere poliziesco e per chiunque voglia studiare le evoluzioni più recenti della narrativa nazionale. In due parole: pietra miliare.