Elonora, Aliénore, Eleonor come la chiamò il giovane marito francese Luigi, delfino di Francia, diventato meno di due settimane dopo Luigi VII… Eleonor la stupefacente quindicenne, bella come il sole, coltissima, impulsiva ma anche abile calcolatrice, dissimulatrice, civetta irresistibile e che altro dire della duchessa di Aquitania la stella, la nipotina prediletta dell’indimenticabile, stravagante e potentissimo Guglielmo il Trovatore? Si muove, affascina, seduce, conquista con un sorriso, un battito di ciglia. Sfacciata, sicura e stupendamente irriverente nel suo favoloso abito rosso da sposa. Nessuno ha saputo o saprà resisterle, né il bellissimo zio Raimondo di Poitiers, solo di dieci anni suo maggiore, suo primo e forse unico grandissimo amore, che lei ha dovuto allontanare per calcolo politico, né il casto e bigotto marito Luigi, che irrimediabilmente sedotto dalle sue deliziose spire vorrà sfidare il mondo per lei, né l’abate Sugero, il minuscolo, eroico costruttore di Saint Denis, paladino e savio reggitore della Francia, né il monaco esaltato Bernardo da Clairvaux, né Goffredo d’Angiò, il famoso Plantageneto, il conquistatore, il duca di Normandia, né Manuele Comneno, il dissoluto imperatore di Oriente che vorrebbe tentarla con le sue promesse, né il papa Eugenio che con paterna bontà saprà consolarla, assolverla, incoraggiarla e neppure Enrico di Angiò figlio di Goffredo che diventerà il suo difensore, il suo campione e poi… Ma il vero seguito forse lo sapremo in un prossimo libro. La quarta di copertina dichiara che La regina irriverente è la storia del matrimonio di Eleonora d’Aquitania e di Luigi… Non sbaglia e infatti ci rende spettatori di quindici anni di questo matrimonio, degli iniziali momenti di tenerezza e di quelli successivi di rinuncia e angosciosa tristezza, ma dovrebbe anche dire che è la storia dei sentimenti, delle idee, dei pensieri, delle speranze, delle illusioni, delle delusioni, delle sconfitte e delle vittorie della indiscussa, straordinaria protagonista e dei suoi comprimari di eccezione. Sono pennellate che ci trasportano dalle nozze nella dolce Aquitania alle cupezze del regno francese del Nord. E ci accompagnano lungo il peregrinare della terribile, quanto inutile, disastrosa, crociata voluta da Bernardo di Clairvaux, ma appoggiata da Luigi VII per appagare il suo distorto masochismo autodistruttivo con un pellegrinaggio espiatorio a Gerusalemme. Descrizioni appassionanti, con ogni figura rappresentata magistralmente, viva e mai ieratica. Grazie davvero Carla Maria per averci regalato queste indimenticabili pagine di una storia che doveva essere raccontata.
La regina irriverente
patrizia debicke