L’ex agente di polizia Matt Scudder, divide la sua vita tra la continua lotta con l’alcolismo e l’accettare incarichi da investigatore privato con il quale procurarsi i soldi per continuare a bere e a mantenere la famiglia che ha abbandonato. Si è ritirato a vivere in uno squallido albergo sulla Cinquantasettesima da cui gestisce la sua attività investigativa. I bar di New York e gli incontri con i gruppi degli Alcolisti Anonimi sono diventati i compagni delle sue giornate e delle sue notti. Ed è proprio dai bassifondi della città che Scudder viene contattato da una prostituta che gli affida l’incarico di liberarla dal suo protettore. Vuole smetterla con quella vita e ha paura che Charlie (il protettore) non le permetterà mai d’andarsene. Scudder affronta Charlie che non pone nessun ostacolo e che ridà alla ragazza la libertà richiesta. A quel punto, l’incarico per Scudder sembra terminato, ma qualche giorno più tardi la ragazza viene trovata barbaramente massacrata con 66 coltellate. Riversa in un lago di sangue, giace senza vita all’interno di una camera d’albergo. E mentre i primi sospetti ricadono proprio sul protettore, sarà proprio lo stesso Charlie ad assumere Scudder per scoprire il reale assassino della ragazza.
Per l’ex agente di polizia, risolvere il mistero sarà più pericoloso e complicato di quanto si potesse aspettare. Lawrence Block è bravissimo a tenere alta la tensione grazie all’utilizzo di un tono che non va mai sopra le righe, ma che conduce e si addentra negli aspetti più nascosti della Grande Mela. Quella New York dove prostitute e protettori vivono in mezzo a manager e a drogati e che portano in superficie quel contrasto che tanto affascina chi non la conosce, e che ha spinto Oliver Stone a sceneggiare il romanzo per farlo diventare un pellicola, diretta da Hal Ashby nel 1986, interpretata da Andy Garcia, Jeff Bridges e Rosanna Arquette.