Premio Tedeschi ex aequo 2025 – Intervista a Franco Forte e presentazione dei vincitori

Istituito per ricordare la straordinaria figura del primo direttore del Giallo Mondadori che per oltre quarant’anni aveva guidato la storica collana, nel 1981, alla sua seconda edizione, il Premio Alberto Tedeschi, venne assegnato ex aequo a due romanzi: “Quattro balle di merce pregiata” di Stefano Mangiasassi e “Nessuno conosce nessuno” di Massimiliano Sossella.

Da allora sono passati oltre quattro decenni, l’albo d’oro del Premio Tedeschi si è arricchito di nomi prestigiosi del Giallo made in Italy e nessun altro ex aequo si è più registrato, ma in questo 2025 in cui ricorre la 46° edizione del premio, diventato il più ambito riconoscimento per i romanzi gialli inediti, ecco che il direttore del GM, Franco Forte, ha sorpreso tutti assegnando di nuovo la palma della vittoria  a due romanzi straordinari ma diversissimi tra essi: LA CITTÀ E L’ABISSO di Claudio Bandi, autore di lungo corso ma al suo esordio nella narrativa, e L’OMBRA DELLE DUE COLONNE, di Daniele Pisani, con protagonista un personaggio storico straordinario.

Prima di parlarvi di questi due magnifici romanzi, presentati in anteprima lo scorso 28 giugno al MystFest di Cattolica con la consegna del premio, Milanonera ha posto quattro domande a Franco Forte.

Ogni anno da direttore del Giallo Mondadori hai l’arduo compito di scegliere tra una ristretta rosa di finalisti chi si aggiudicherà il Premio Tedeschi e quindi la pubblicazione nella più prestigiosa e longeva collana di gialli italiana. Quali sono i criteri che ti guidano in tale scelta?

I criteri sono diversi, e riguardano sia le capacità stilistiche degli autori, che devono sempre essere al massimo livello, sia per quanto riguarda la capacità di costruire trame credibili e ben congegnate, che devono guadagnarsi non solo un posto nel Giallo Mondadori, ma rapportarsi al resto della produzione pubblicata dalla collana, e quindi con i massimi autori internazionali del giallo. Una sfida che, devo dire, gli autori italiani riescono a vincere quasi sempre, sia in termini di gradimento da parte del pubblico che di vendite.

Quest’anno, per la seconda volta nella lunga storia del Premio Tedeschi, giunto alla sua 46° edizione, ad aggiudicarsi il podio ex aequo sono due romanzi, La città e l’abisso di Claudio Bandi e L’ombra delle due colonne di Daniele Pisani. Il primo è ambientato nella Los Angeles degli anni Cinquanta, il secondo nella Venezia di Giacomo Casanova. Quanto è stato impegnativo per te prendere questa storica decisione?

In realtà non è stato impegnativo decidere per un nuovo ex aequo. È stata una scelta praticamente obbligata, visto che non si riusciva a prendere una decisione definitiva su uno solo dei romanzi finalisti. E forse proprio il fatto che i due vincitori ex aequo sono così diversi l’uno dall’altro ha contribuito a farmi capire che potevo tornare a usare questa formula dell’ex aequo, e proporre ai lettori ben due romanzi vincitori del Premio Tedeschi. Ora starà al pubblico leggerli e stabilire, secondo il proprio gusto, quale sarà il migliore.

Dall’alto della tua prestigiosa carriera di autore, editor, direttore ed editore, cosa pensi in generale dei premi letterari?

Sono importanti, quando organizzati da editori di pregio o da organizzazioni serie, che garantiscono valutazioni professionali. Per un autore è uno strumento formidabile per mettersi in gioco e provare a cercare consensi, e risultati da sfoggiare nel proprio curriculum. Ma attenzione, come detto bisogna saper valutare fra i vari premi che pullulano sul web, perché non tutti garantiscono la serietà necessaria ad aiutare gli autori a crescere.

In conclusione, cosa vuoi dire a un autore che aspira a guadagnarsi la finale al Premio Tedeschi? Che romanzo deve confezionare per farsi leggere e pubblicare?

Il consiglio è semplice e banale: leggere quanti più Gialli Mondadori possibile, per capire cosa piace al pubblico della collana e provare a dare una propria visione di quel genere di romanzo giallo. Limitarsi a scrivere senza leggere, e poi partecipare sperando nel colpo di fortuna mi pare una sciocchezza. Chi vince di solito è preparato, è un forte lettore e conosce molto bene la collana in cui vorrebbe vedere pubblicata la propria opera.

E allora conosciamoli da vicino questi due romanzi che si sono guadagnati la pubblicazione nel Giallo Mondadori. 

La città e l’abisso è ambientato nel 1952, a Los Angeles e in alcune località limitrofe. La storia viene raccontata in prima persona dal protagonista, il poliziotto privato William Staylor, e si sviluppa attorno al caso di Paul Fusar, docente all’Università di Los Angeles, sospettato di avere una relazione con una ragazzina di tredici anni. La delicatezza del caso impone al rettore di mantenere il massimo riserbo e di coinvolgere un investigatore privato, le cui indagini metteranno in luce degli inquietanti comportamenti ossessivi di Fusar, a cominciare dalla maniacalità con cui conserva la documentazione su casi di abusi su minori, e l’inspiegabile interesse per Michael Rizzo, un rivenditore d’auto noto come Mike the Bike.  Nel suo peregrinare per le strade della California, Slaytor andrà a comporre un grande affresco di una società ricca e indifferente, la cui opulenza era costruita sullo sfruttamento di masse di disperati. 

L’ombra delle due colonne ci fa conoscere un inedito Giacomo Casanova che si ritrova stanco e annoiato a Dux, in Boemia, nel castello dei Waldestein dove vive gli ultimi anni della sua vita come bibliotecario e per sopportare quella vecchiaia mal vissuta, scrive le sue memorie e ci porta a Venezia, nel 1754, quando aveva venticinque anni e prestava servizio nella Quarantia Criminale della Serenissima. In focosa compagnia delle sue amanti, viene interrotto nel gioco d’amore quando a Ca’ Gritti viene commesso un orribile omicidio. Una nobildonna è stata pugnalata al collo nella sua camera da letto e forse hanno pure tentato di darle fuoco, ma l’orrore non finisce qui e fa inorridire anche Casanova che rischierà in prima persona e dovrà ricorrere a tutta la sua arguzia per ricomporre il mosaico che seminerà altri cadaveri mutilati a Venezia a cui l’assassino asporta chirurgicamente parti del corpo.

Due magnifici gialli da leggere e gustare per conoscere due autori straordinari.

@per le foto ringraziamo Franco Forte il sito ufficiale del MystFest 2025

Roberto Mistretta

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