Febbre alta – Andrea Cotti



Andrea Cotti
Febbre alta
Piemme
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Una vice ispettrice trentunenne con la febbre a trentotto e la testa ovattata è andata al lavoro lo stesso. Un bravo restauratore trentanovenne, con un misterioso passato, sta per morire a causa di un cancro devastante, ma non sa come dirlo alla famiglia — moglie e figli piccoli — e medita il suicidio. Un meccanico ventottenne con la coscienza sporca e, da due giorni, un mal di denti lancinante per via di un molare marcio da togliere, ha il terrore del dentista. E infine un killer professionista, già pronto a portare a termine la sua missione. Quest’ultimo soprattutto perché poi vorrebbe ritirarsi, farsi dare la liquidazione e andare in pensione. Assurdo, non trovate? Quasi come certi titoli nelle commedie americane. Anche perché, facendo quel mestiere, la parola “liquidazione” ha sempre avuto un altro significato… Ma via, lo sappiamo tutti. Eppure, a pensarci bene… perché no? Anche in quel lavoro si può finire con qualche malanno, o peggio, con un cuore malridotto per una cardiopatia grave, magari a rischio d’infarto.

Santino Fiore ha appena compiuto cinquantacinque anni, ma il suo cuore è compromesso, aggravato dal fatto che si ostina a non prendere le medicine, o lo fa solo in dosi minime. Sua moglie, che ama profondamente e che vorrebbe portare in vacanza, ignora del tutto quale sia il suo vero lavoro. Lo crede un normale impiegato ministeriale, a volte in trasferta per motivi di servizio. La realtà, però, è ben diversa: molto più oscura e sanguinaria. Ora ha pochi giorni per portare a termine un ultimo incarico — o “missione”, come preferisce chiamarla — e chiudere così la sua carriera. Da quando è stato esentato dal servizio pubblico, ha solo cambiato volto: da agente in servizio d’ordine a bordo di una volante, dopo un inseguimento conclusosi in uno scontro a fuoco mortale, ha lasciato la divisa per trasformarsi in qualcosa di diverso. Dopo giuramenti di segretezza sotto le sigle misteriose dei Servizi, è diventato un servitore dello Stato sui generis. E ora, sotto con coraggio: deve resistere ancora quattro giorni, nonostante il cuore ballerino che lo mette in affanno. Poi, finalmente, potrà riposare in pace.

Vittoria Melis ha trentun anni, è testarda, volitiva, intelligente. Tiene molto alla sua carriera, ancor più dopo un’importante operazione di polizia che le è valsa la promozione a vice ispettore. Tuttavia, inizia a dividersi tra l’impegno nel lavoro e il desiderio di mettere al mondo dei figli con il suo compagno, un ingegnere premuroso e affettuoso che la ama e la coccola. Ma il futuro è incerto, e oggi ha deciso di andare comunque in Commissariato, anche se sta davvero male. Le donne, si sa, sono di ferro: che potrà mai farle quella febbre che continua a salire, nonostante ingoi aspirine come caramelle?

Così si incroceranno Santino Fiore, Vittoria Melis, il restauratore trentacinquenne condannato dal cancro Davide Sarno e il meccanico ventottenne dal mal di denti atroce, Cristiano Doni. Tra Bologna e un paesone della Bassa Emiliana, San Giovanni in Persiceto. Non si conoscono e non sanno nulla l’uno degli altri. Cristiano sta pedinando Santino, temendo una vendetta per uno sgarbo passato; Santino a sua volta segue con cautela la Salis; lei, in contatto col PM, è preoccupata per strani avvenimenti e si lancia in un’indagine scaturita da un biglietto anonimo lasciato sulla sua scrivania, con una denuncia, un nome e un indirizzo preciso: Davide Sarno. Uno strano e perverso gioco del destino unirà le loro vite.

San Giovanni in Persiceto, paesone apparentemente tranquillo, è in realtà rifugio, sede e campo d’azione di molto più di quanto si possa immaginare. Dietro le facciate gialle delle case si nasconde il ventre oscuro del potere criminale di provincia: droga, mafia, conti in sospeso. Al centro, una strana rete di fatalità che mescola tutto. E mentre il tempo stringe, qualcosa avvicina tre persone agli antipodi: Santino Fiore, Vittoria Melis e Davide Sarno. Con una quarta, Cristiano Doni, quasi a fare da testimone. Tutti con desideri nascosti, sogni mancati, speranze e idee mai espresse.

Andrea Cotti ci regala un noir speciale, in cui l’azione si intreccia ai sentimenti, costringendoci a tirare le fila della verità solo nei dettagli, nelle scelte, e soprattutto in ciò che si lascia intuire tra le righe, fino a un finale imprevedibile.

Un romanzo diverso, coinvolgente, da leggere assolutamente. Con tutti i protagonisti — caso unico, finora — più o meno seriamente ammalati. Un crocevia imprevisto che finirà col risuonare di spari, mentre tutte le forze dell’ordine, tra polizia e carabinieri, saranno chiamate a sbrogliare un… “bel casino”, insomma.

Patrizia Debicke

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