Un bel noir che si dipana tra passato, ovvero 1949 difficile periodo dopo la Seconda Guerra Mondiale e presente, ma anche tra la storia fatta di intrighi internazionali e una storia, fatta di omicidi misteriosi e sparizioni. Il ritmo è incalzante e malgrado il passaggio dal passato al presente sia continuo, non è mai noioso e le descrizioni dei fatti storici sono accattivanti come quelle dei fatti tipicamente noir che tengono incollati alla pagina.
Tra i personaggi come sempre emerge la figura di Maugeri, ex un uomo “normale” e modesto che usa poco l’auto di servizio e abita nelle case della Polizia con la moglie Giovanna e il figlio Giacomo, che – come uscita extra – porta al Planetario la domenica.
Il libro si apre con un episodio del 1949 ambientato nei boschi della Valtorta (Bg) e poi ritorna ad oggi. È lunedì mattina, quando arriva alla Squadra Mobile della questura di Milano (dopo una scadente prova di tiro con l’istruttore), il commissario Gianfranco Maugeri trova la signora Liliana Bergonzi ad aspettarlo. Gli dice che il marito Silvano, nemmeno 35enne, è scomparso dal giorno prima. Si è ricordata che si conoscevano e gli chiede di far qualcosa per rintracciarlo. Maugeri prova a indirizzarla a un altro ufficio o al commissariato di zona (abitano in via Montenapoleone, sono molto ricchi), ma capisce che ci sono stranezze dietro alla sparizione e le garantisce qualche ulteriore verifica. Ed ecco l’intrigo internazionale: Maugieri e la moglie di Bergonzi scoprono che il marito nel 1937 era volontario tra le Fiamme Nere di Spagna. l’ispettore Bentivoglio, responsabile dell’Ufficio Persone Scomparse, si reca dunque alle Officine Meccaniche Bergonzi, azienda aperta solo dopo la liberazione ma già molto nota e con tanti operai. Rintracciano l’auto di Silvano e per caso scoprono un collegamento con il caso di Valtorta. C’è poi il delitto di un fuggitivo, tesori trafugati, la scoperta che Bergonzi e gli altri facevano parte della Compagnia della Morte. Ma la verità è sorprendente e soltanto alla fine si scoprirà come in un noir di alto livello.
Lo stile diretto, agile e avvincente di Fulvio Capezzuoli, che dal 2014 scrive un’avventura l’anno, ricca di particolari sulla città nei primi anni del dopoguerra, “tradisce” la sua vena di storico e di sceneggiatore. Gli eventi storici sono raccontati con dovizia di particolari e con precisione: si dell’occupazione tedesca e italiana nel così detto Stato Indipendente Croato, delle spoliazioni da parte degli ustascia di ebrei da deportare, di serbi da massacrare, di banche da depredare.