Non sono un appassionato di fantascienza. Preferisco le minacce reali, quelle posso che gestire e oggetivizzare. Pur vero che in questi anni di Covid abbiamo avuto, e abbiamo ancora a che fare, con un nemico sconosciuto e infido quasi quanto il fungo alieno protagonista di questo romanzo.
Roberto Diaz e Trini Romano, due ricercatori addetti alla sicurezza nazionale per la Defense Nuclear Agency, vengono chiamati ad indagare su una misteriosa moria in un villaggio sperduto di nome Kiwirrkurra al seguito di una microbiologa. Proprio in quel villaggio, infatti, si è disintegrato o quasi lo Shuttle di ritorno dalla sua missione spaziale.
Giocando a sperimentare alcuni scienziati delle Nasa, in occasione del lancio della navicella spaziale avevano pensato potesse essere utile mandare in orbita anche una forma di vita terrestre, un banale micene, un fungo capace di adattarsi alle condizioni di vita più estreme permettendogli di incollarsi alle ali stesse dello Shuttle, col risultato che la spora si evolvesse acquisendo capacità invasive straordinarie.
Al prezzo della vita della microbiologa, irrimediabilmente contagiata, i due riescono a distruggere il sito e ripartire con una provetta, contenente quella che potrebbe diventare l’arma biologica più distruttiva del pianeta. Gelosamente custodita e surgelata per anni in un sito, a centinaia di metri sotto terra la minaccia resta silente. Fin quando…
Lettura piacevole e leggera con tanto di immancabile storia d’amore a lieto fine.
Trama un po’ scontata e molto meno horror di quanto potrebbe essere.
David Kooep classe 1964, è uno sceneggiatore holliwoodiano, regista, autore, produttore.
