John Grisham, uno dei più apprezzati e conosciuti autori di legal thriller americani, ritorna ai suoi lettori con un personaggio che molti già conoscono: Lacy Stoltz, avvocatessa impiegata presso la “Commissione disciplinare giudiziaria” della Florida, nota anche come CDG, un organismo statale che si occupa di indagare su denunce a carico dei giudici.
Il lavoro è noioso al limite della routine e a Tallahassee, la piccola capitale dello stato, non accade mai nulla di eccitante. Alla soglia dei quaranta, Lacy si sta interrogando sul proprio futuro, teme di essere rimasta alla CDG troppo a lungo, di aver perso le opportunità lavorative migliori e medita di cambiare lavoro, fidanzato e città, quando la telefonata di una donna che non vuole dire il proprio nome cambia all’improvviso la situazione.
La donna si chiama Jeri Crosby, è una professoressa di diritto, è afro americana, è divorziata ed è madre di una ragazza che frequenta il college. Chiede l’anonimato perché è molto spaventata: sostiene di sapere chi ha assassinato suo padre venti anni prima in un caso che è rimasto irrisolto. Durante l’incontro con Lacy, Jeri afferma che l’assassino è un giudice dalla condotta irreprensibile, Ross Bannick. Non solo: secondo l’accusatrice suo padre non è l’unico a essere stato ucciso dal magistrato. Ha studiato a lungo la questione e ha indagato a fondo su Bannick che secondo lei ha ammazzato almeno sei persone. Gli investigatori non hanno mai scoperto nessuna connessione tra i vari omicidi, avvenuti in un lasso di tempo di oltre venti anni, perché Bannick ha avuto sempre l’accortezza di uccidere in stati diversi, le cui polizie non hanno mai comunicato tra loro.
Secondo Jeri, il giudice conosceva bene le sue vittime e le perseguitava da anni. “A forza di studiare Ross Bannik, Jeri aveva imparato un presupposto cruciale: era un assassino molto paziente” capace di aspettare anni prima di uccidere. Per eliminare suo padre aveva atteso cinque anni, ma aveva ucciso chi non gli aveva offerto il lavoro che desiderava dopo ben ventidue anni. Non solo: Bannik è un assassino metodico e intelligente, un killer spietato che uccide per vendetta e sceglie le prede da una lista. La lista del giudice, appunto, che dà il titolo all’intero romanzo.
Ciò che colpisce Lacy e la convince che Jeri dice la verità è il metodo con cui l’uomo agisce: “Tutti e sei sono stati colpiti alla testa e poi asfissiati con una corda di nylon identica. Ogni volta la pelle del collo era incisa dalla corda e c’era sempre lo stesso nodo stretto intorno alla nuca, una specie di biglietto da visita. E tutti e sei avevano dei trascorsi sul nostro giudice”.
Se questo non bastasse, c’è un altro elemento che indica che l’omicidio del padre di Jeri e quello di altre cinque persone sono stati commessi dallo stesso killer: la corda usata per strangolare che è sempre identica: “una corda di nylon spessa un centimetro, anticorrosione, leggera e a doppio intreccio. Lunga un’ottantina di centimetri, avvolta due volte intorno al collo con tanta forza da lasciare un solco nella pelle e fissata con un nodo parlato doppio, probabilmente imparato nei boy scout.”
E Bannick, da ragazzino i boy scout li ha frequentati e ha subito molestie sessuali da un uomo che è stato la sua prima vittima. La seconda, il padre di Jeri, era stato suo professore al college e lo aveva umiliato durante una lezione. La terza, un giornalista di cronaca locale, aveva scritto un articolo sui suoi affari. La quarta, il titolare di un grande studio legale, aveva commesso l’imprudenza di non assumerlo dopo il tirocinio. Tra le vittime di Bannick figurano anche due donne: la prima colpevole di averlo deriso per le prestazioni sessuali non all’altezza delle attese, la seconda colpevole di non aver corrisposto al suo amore.
I delitti della lista, però, sono crimini perfetti. L’assassino non ha fatto errori e non ha lasciato tracce. Ma tutti i serial killer prima o poi si tradiscono.
Così, quando Bannick uccide Larry Verno, un imbianchino responsabile di avergli intentato causa e di averla vinta, deve affrontare uno sgradevole imprevisto: il datore di lavoro di Verno capita all’improvviso sulla scena del crimine e il giudice è costretto a sopprimerlo. Una vittima collaterale, che aprirà nuovi scenari all’indagine che Lacy conduce con l’aiuto di Allie, il fidanzato che lavora per l’FBI.
Con il suo romanzo, Grisham ci guida con sapienza lungo il tortuoso percorso della legge e della giustizia made in USA, ma anche attraverso le mille sfaccettature dell’animo umano.
Un gradito ritorno per un autore le cui opere hanno spesso fornito materiale per autentici capolavori cinematografici.