Dire che lo si legge sarebbe riduttivo: Il Libro delle Cose Nascoste si guarda. Perché Francesco Dimitri non scrive pagine: le disegna. Portandoci dentro paesaggi spettacolari: quelli del Salento più nascosto, quasi selvaggio. Terre ricche di sapori, di suoni. Ma anche di contraddizioni. Luoghi dove il tempo sembra essere sospeso, ancora (per poco) risparmiati dal turismo di massa. Ne restituisce i colori. Se ne percepiscono gli odori. Il caldo asfissiante.
È lui il quinto protagonista: il Salento. Qui ha il volto di Casalfranco, il piccolo paesino in cui sono cresciuti Fabio, Tony, Mauro e Art. È lui a giocare con le vite di questi quattro amici che, nonostante ora abitino in città lontane, ogni anno ritornano lì, dove tutto è nato. Sempre la stessa sera, sempre la solita pizzeria. Per rivedersi. È Il Patto: molto più di un noioso anniversario, di un appuntamento da onorare forzatamente. È il simbolo di un’amicizia indistruttibile. Forse.
E questa volta a infrangere Il Patto è Art. Il leader carismatico. L’unico a essersi ristabilito nel paese dopo averlo abbandonato per anni. Quando non si presenta all’appuntamento, Mauro, Fabio e Tony decidono di andare a cercarlo a casa sua dove scoprono cose inquietanti che li riportano a un inverno di molti anni prima. Gli anni dell’adolescenza: delle prime volte, di delusioni e nuove scoperte. L’inverno in cui Art, una notte, scomparve misteriosamente quasi sotto i loro occhi nell’uliveto dov’erano andati per provare un nuovo telescopio: ricomparso dopo una settimana di ricerche, disse a tutti di essere fuggito volontariamente senza però mai rivelare dove fosse stato. Una storia a cui nessuno di loro ha mai creduto davvero.
E forse è proprio questo l’unico modo per arrivare alla verità : smettere di credere. Rinunciare ai propri punti fermi. Lasciare da parte consapevolezze e preconcetti. E ascoltare quello che Casalfranco ha ancora loro da dire. Accettare che quella terra, incapace di dare loro la fortuna e il successo che sembrano aver trovato altrove, in realtà non li ha mai abbandonati. È dentro loro. In quel legame costruito nel tempo. Nelle loro scelte di vita. Nei loro rimpianti. Nei rimorsi per ciò che non è stato ma che avrebbe potuto essere. È nei segreti sepolti nel cuore di ognuno di loro: episodi che se rivelati porrebbero sicuramente fine alla loro storica amicizia trasformandoli in estranei, traditori, nemici.
Segreti che l’autore lascia svelare direttamente a loro divertendosi a costruire la narrazione su più voci. Quelle di Fabio, di Mauro, di Tony. Ma anche la voce di Art, imprigionata nelle pagine dello strano diario che stava scrivendo nei giorni precedenti alla sua ennesima scomparsa. È quanto scoprono i suoi amici. Ma c’è di più: Il libro delle cose nascoste, questo il titolo che gli ha dato Art, si ripromette di svelare oscuri enigmi che potrebbero avere origine non in questo mondo.
Folklore popolare. Magia. Esoterismo. Elementi che ritornano spesso tra le pagine de Il libro delle cose nascoste. Sia quelle del diario di Art che quelle del romanzo di Francesco Dimitri. Che non si diverte solamente a giocare con i titoli. Per rendere l’idea di quanto gli piaccia stuzzicare il lettore, basti pensare a “Stand By Me“. Sì, avete letto bene. Perché fin dalle prime pagine il pensiero corre inevitabilmente al celebre racconto di Stephen King e ad altri coming-of-age che hanno fatto la storia della letteratura e del cinema. E continua a risuonare mentre si procede nella lettura. Fino a quando i nostri protagonisti, a caccia di informazioni, si recano a casa di una “celebre” signora di Casalfranco. La trovano mentre, seduta in poltrona, guarda la tv: nello specifico un talent-show, come ci racconta Dimitri, dove il concorrente si sta esibendo sulle note di un conosciutissimo brano. Indovinate quale. Sì, proprio “Stand By Me“. Tanti piccoli dettagli giocosi, celati tra le pagine de Il libro delle cose nascoste, che sarà divertente scovare. Per una lettura ancor più piacevole.