Venerdì 1 dicembre e sabato 2 dicembre si terrà a Bologna Paura sotto la pelle, brividi dalla pagina allo schermo, realizzato dal LABORATORIO DELLA CONTROREALTA’. presso l’Auditorium Enzo Biagi di Salaborsa (P.zza del Nettuno, cuore culturale della città, il primo evento bolognese sulla “paura tra virgolette”. Un evento mediatico dedicato all’analisi del misterioso processo in grado di suscitare la paura nel lettore o nello spettatore. Tra i relatori di venerdì ci sarà anche Patrizia Debicke, scrittrice, presentatrice, critica letteraria e collaboratrice di molti blog italiani, che durante il suo intervento parlerà di Paura fra avventura e spionaggio, sul tema ‘Il giallo di gusto storico”.
Qualche domanda per te da MilanoNera, mediapartner dell’evento.
Patrizia, tu ti dividi tra due attività: scrittore soprattutto di gialli storici e critico letterario. Vuoi dirci qualcosa del tuo lavoro?Ti rispondo, cominciando dall’attività di scrittore, dominata finora da romanzi gialli di gusto storico che citerò tutti spudoratamente. Una trilogia Medici: L’eredità Medicea, La gemma del cardinale che a breve (2018) verrà ripubblicata dalla TEA, L’oro dei Medici, tutti di ambientazione fiorentina e italo- internazionale, L’uomo dagli occhi glauchi, una sanguinosa spy story che corre dall’Inghilterra alla Roma del 1545 con intermezzo veneziano, e i due episodi cinquecenteschi, con per protagonista un ufficiale della guardia svizzera al servizio di Giulio II : La sentinella del papa e La congiura di San Domenico, il primo ambientato a Roma e dintorni, il secondo invece gloriosamente a Bologna, con puntata a Ferrara. Sono tutti romanzi gialli, d’avventura, di cappa e spada e in tutti… la paura fa novanta? Eh già! Perché quando si scrive è come avere in mano la bacchetta magica che regala ogni potere. Sono solo io a decidere il destino dei miei personaggi e dunque forza con la paura che intriga, è una dei principali protagonisti e l’indispensabile collante di tutte le storie.
Dici che il tuo secondo romanzo con protagonista un ufficiale della guardia svizzera si svolge a Bologna. E con paura sotto la pelle che si svolge a Bologna la domanda mi pare d’obbligo. Puoi dirci senza spoilerare in quale punto, secondo te, la paura fa da padrona?
Per me, nella parte centrale del romanzo, quando entra in gioco la banda mendicanti al lavoro come spie nelle taverne, su incarico della Guardia pontificia e dalla Milizia bolognese.
Parliamo del tuo secondo lavoro: “critico letterario”. Da dove pensi derivi questa tua passione? Cosa ci dici delle tue scelte letterarie?
Io dico sempre che molti invecchiando giocano a Burraco e invece io, che non amo le carte, leggo i libri degli altri. E se mi stuzzicano li recensisco. Scelte letterarie: un po’ di tutto, non solo thriller, noir, gialli e gialli storici, romanzi, saggi ecc, ecc. perché , diciamo che dal punto di vista letterario sono onnivora e spesso mi allargo parecchio.
Tu leggi molto, anzi moltissimo direi. Da dove viene questa tua passione?
Dal morbillo ed è la sacrosanta verità perché la prima mia bulimia di libri della collana Biblioteca dei Ragazzi, devo averne letti una ventina almeno, fu dovuta all’essermi buscata un brutto morbillo a dieci anni che mi tenne fuori dai giochi per diversi giorni. Dopo: la biblioteca di mio nonno era ben fornita, ho letto di tutto, sguazzando con gusto persino nella Divina Commedia illustrata dal Dorè. Poi … ah già a tredici ho divorato le Memorie di Giacomo Casanova in lingua originale e quindi in francese, Molto istruttivo! Sia per il mio francese, che è migliorato sensibilmente, per il resto non c’è bisogno di spiegare. E da allora non mi sono più fermata. Leggere, leggere, leggere per sapere, imparare, sognare farsi nuove idee, conoscere altri mondi e diverse abitudini, condurre quasi tante esistenze parallele.
Qual’è per te significato di Paura sotto la pelle, l’evento a cui tu partecipi come relatore?
Scrivere, suscitare il brivido e parlare di paura potrebbe essere un sistema buon per tutelarsi. Perché se è giusto aver paura, bisognerebbe anche e riuscire a esorcizzarla. Infatti se ci si lascia andare, oddio certo più facile a dire che a fare, è molto peggio. La paura vince e ci “sbrana”. Invece inquadrata nel modo giusto, magari riesce a tenerci lontani dal pericolo. E dunque, in certi casi, rivelarsi positiva? Perché no? Dice il proverbio meglio prevenire che curare. Da molti anni ormai (Torri gemelle direi, non dimenticando però i precedenti fortissimi segnali di guerra annunciata che avrebbero dovuto metterci in guardia) il mondo deve quasi quotidianamente fare i conti con la paura. Ci sono, che ci piaccia o no, diverse guerre in atto. La forzosa talvolta coabitazione sociale porta alla insofferenza e alla ribellione. Viviamo in un mondo che si esalta solo negli eccessi, vedi: quattrini, esasperata carnalità, sfrenata ambizione, che poi sono l’evidente tentativo di esorcizzare la morte. E d’altro lato c’è invece chi vorrebbe mettere la testa sotto la sabbia come gli struzzi. Ma ecco mettiamo che, scrivendone, si riesca in qualche modo a spiegare come controllarne i meccanismi… Allora diventa importante inserire la paura nella narrazione, insomma vaccinare il lettore, rafforzandone le difese immunitarie, in modo che impari a gestirla.
Insomma vaccinarsi leggendo, leggere di paura per diventare più forti?
Forse. E magari fosse sempre così. Insomma di solito è come se il lettore avesse fatto un patto con lo scrittore: anche se tutto sembra contro, il personaggio dovrebbe proprio farcela… Sicuri, sicuri? Beh, comunque tutto fa brodo e serve a far rizzare i capelli: un vicolo deserto, passi sull’acciotolato, un forte rumore improvviso, tuoni, fulmini ecc. ecc. Nondimeno l’evento spaventoso di un romanzo è come se fosse scritto nella sabbia. Basta un colpo di vento per cancellarlo e voilà! Tutto risolto. E l’unico rischio che può capitare, se ci si immedesima troppo, è un incubo notturno.
Cos’è la paura per te?
La certezza che qualcosa sta per accadere ma non ho modo di impedirlo
L’appuntamento con Patrizia Debicke van der Noot è per venerdì 1 Dicembre a Bologna