Giallo psicologico tra i best seller dell’estate
Rachel deve raggiungere ogni giorno in treno il centro di Londra, dove ha un lavoro anonimo (che poi è destinata a perdere). Durante il viaggio, osserva quanto le sta intorno e si diverte ad immaginare le vite degli abitanti delle case che costeggiano i binari.
La sua fantasia è particolarmente attratta da un villino che sorge poco distante da quello in cui ha abitato con Tom, il suo ex marito. Lì abita una coppia, che lei ha ribattezzato con i nomi immaginari di Jess e Jason. Rachel immagina la loro vita, in apparenza felice e così in contrasto con la sua, piatta e solitaria dopo l’abbandono da parte di Tom. Una mattina, però, Rachel nota dal suo treno una scena che va a sconvolgere il quadro idilliaco che si era fatta della vita di “Jess e Jason”.
Questo è l’inizio di una vicenda che sconvolgerà la sua e tante altre esistenze, in una spirale di violenza ed abbrutimento che riesce difficile immaginare osservando dall’esterno le linde casette ed i loro tranquilli occupanti.
Sulla trama, ci perdonino i lettori, non possiamo ovviamente rivelare altro.
Paula Hawkins, ex giornalista ed ora autrice con “La ragazza del treno” di uno dei best seller estivi, riesce abilmente a gestire la vicenda sotto forma di diario mentale da parte delle tre principali protagoniste, le cui vite sono destinate ad incrociarsi ineluttabilmente, mantenendo sempre viva l’attenzione nel lettore, anche grazie alla sottile indagine psicologica che ci porta via via a scoprire i nodi e le problematiche che travagliano l’animo e la vita di Rachel, Megan e Anna, magari appunto celati da un’esteriorità apparentemente normale.
L’inizio è un po’ pesante e quattrocento pagine circa sono obiettivamente tante, ma il tutto è riscattato dalla bravura dell’autrice, che riesce anche ad escogitare un finale piuttosto inaspettato e sicuramente ad alta tensione.
Da leggere magari non tutto d’un fiato, ma assaporandolo con calma e meditando sugli abissi in cui può sprofondare l’animo umano e sulle svolte drammatiche che anche la vita più anonima può riservare.