Consegnati i premi ai vincitori della 5° edizione del Premio Letterario Goliarda Sapienza “Racconti dal carcere”.
Vincitore assoluto (Adulti)
Ivan Gallo con il racconto “Nelle scarpe dell’altro” – Tutor: Marco Buticchi
Vincitore assoluto (Minori)
“Unknown” con il racconto “Double face” – Tutor: Alessandro D’Alatri
Presenti alla premiazione:
Santi Consolo – capo dipartimento amministrazione penitenziaria
Francesco Cascini, capo dipartimento per la giustizia minorile
Presidente Pier Ferdinando Casini
Lidia Ravera – assessore alla cultura e politiche giovanili regione lazio
Nel libro “All’inferno fa freddo” – Rai Eri – in tutte le librerie – i 25 racconti finalisti
1° classificato
Ivan Gallo con il racconto “Nelle scarpe dell’altro”
tutor: Marco Buticchi
Motivazioni:
idea narrativa originale: un detenuto e un agente penitenziario si avvicendano in un gioco delle parti e provano quanto, immaginazione e sentimento, possano per una più estesa conoscenza e comprensione dell’altro. La scrittura chiara ed efficace di ivan gallo coinvolge il lettore in una situazione paradossale e claustrofobica e lo conduce a un epilogo inaspettato.
2° classificato
Stefano Lemma con il racconto “Giulia”
tutor: Andrea Purgatori
3° classificato
Biagio Brisafulli con il racconto “Diario di una lunga morte”
tutor: Luca Argentero
sezione “minori e giovani adulti”:
1° classificato
“Unknown” con il racconto “Double face”
tutor: Alessandro D’Alatri
motivazioni:
un’adolescenza metropolitana raccontata con straordinaria ironia e sapienza antropologica. Unknown pone il protagonista in osservazione e in ascolto di una città che brulica di storie. Autore già pienamente scrittore, e di notevole talento.(vincitore anche dell’edizione 2014 del premio)
2° classificato
“Giulio” con il racconto “Vivo o morto”
tutor: Eraldo Affinati
3° classificato
“Coccinella” con il racconto “La mia strada”
tutor: Paolo Di Paolo
la giuria ha voluto attribuire menzioni speciali a:
Michele Maggio con il racconto “La lunga strada verso casa”
tutor: Massimo Lugli
motivazioni:
interessante struttura da racconto d’azione americano . L’autore maneggia con abilità un intreccio elaborato e una descrizione vivida dei personaggi. Potrebbe essere in nuce la sceneggiatura di un film.
Francesco Fusano con il racconto “Fourteen”
tutor: Gloria Satta
motivazioni:
menzione per lo stile. Racconto dal ritmo incalzante, si distingue per l’uso di un linguaggio davvero originale ed efficace. L’autore usa con intelligenza le parole e ne rispetta il significato.
Salvatore Torre con il racconto “Quei soggiorni alla cella 9”
tutor: Salvo Sottile
motivazioni:
e’ la storia e la testimonianza di chi ha vissuto l’esperienza delle carceri speciali a regime duro. E’ un racconto asciutto, lucido, raggelante in cui l’autore, salvatore torre, prova quanto giovi alla scrittura una vasta attenzione ai fatti insieme a una coraggiosa discesa nei sentimenti.
Roma, Casa Circondariale di Regina Coeli, si è svolta la cerimonia di premiazione della quinta edizione del Premio letterario Goliarda Sapienza “Racconti dal carcere”, che ha ricevuto la Medaglia del Presidente della Repubblica. Serena Dandini, in qualità di presentatrice, prima di dare inizio alla conduzione, ha invitato tutti i presenti a un minuto di raccoglimento silenzioso in memoria delle vittime del terribile attacco di Parigi. Ha poi comunicato che Dacia Maraini, madrina del Premio, a causa delle condizioni di salute della madre, non è potuta essere presente all’evento.
L’intera cerimonia è stata poi condotta da Serena Dandini con simpatia e prontezza di spirito contribuendo o a creare un’indimenticabile atmosfera di umanità e sincerità.
Nel suo breve intervento Santi Consolo – Capo Dipartimento Amministrazione Penitenziaria ha affermato collaborando al Premio “vogliamo garantire la libertà della mente che si confronta in un impegno di scrittura e quindi di comunicazione. Per noi appoggiare e sostenere questo Premio significa voler partecipare a un percorso di progresso.” Ha voluto poi ringraziare e ricordare tutte le persone che operano in questa struttura, soprattutto la polizia penitenziaria che si espone in prima persona per garantire la sicurezza all’interno degli istituti penitenziari.
Francesco Cascini, Capo Dipartimento Per La Giustizia Minorile ha precisato che dopo i terribili fatti di Parigi, “il rischio più forte è che la reazione emotiva possa ridurre le libertà dei cittadini. Proprio per questo abbiamo voluto confermare oggi questa iniziativa anche per dimostrare l’apertura, l’uscita dalle forme di isolamento, sia per i detenuti adulti che per i più giovani. “Aumentare iniziative di questo tipo,” ha concluso” è un modo differente per conquistare un margine di sicurezza nel nostro sistema.”
Silvana Sergi, Direttore C.C. Regina Coeli, ha voluto offrire un ringraziamento speciale a tutto il personale che difronte alla possibilità di annullare questa cerimonia per motivi di sicurezza, ha dimostrato coraggio nel voler comunque garantire il sereno svolgimento della cerimonia. “Ed è grazie a loro che oggi siamo in grado di garantire la presenza dei 100 ospiti qui presenti.” Ha poi concluso “Questa manifestazione ci fa volare sulle ali della libertà e anche quest’anno siamo felici di ospitare il Premio Goliarda Sapienza.”
L’ideatrice del Premio Antonella Bolelli Ferrera ha salutato e ringraziato il Presidente Pier Ferdinando Casini e l’Assessore alla Cultura e alle Politiche Giovanili Lidia Ravera e ha poi chiamato sul palco Luigi De Siervo, Amministratore Rai Com, il quale ha sottolineato l’impegno “della Rai nel cercare di fare il proprio meglio affinché chiunque partecipi al Premio possa in qualche modo riempirsi la vita con questa straordinaria esperienza.” Ha poi concluso chiedendo a tutti i presenti di far di tutto per far parlare del libro e farlo conoscere al maggior numero di lettori e cittadini.
Alcuni tutor che hanno conosciuto per la prima volta gli scrittori detenuti che gli sono stati affidati, hanno espresso parole calorose e li hanno incoraggiati a continuare a scrivere.
All’unanimità i tutor letterari hanno riconosciuto di essere rimasti molto colpiti dalla consapevolezza e dall’autenticità con cui i racconti dei detenuti sono scritti.
“La scrittura mi ha salvato la vita – ha dichiarato uno dei detenuti finalisti – in uno dei momenti più difficili della mia vita. E adesso, sentire che la mia tutor mi definisce, uno scrittore nato mi riempie di orgoglio e gioia e mi commuove.”
Andrea Purgatori ha voluto precisare che “questo non è un premio letterario per detenuti, ma un premio letterario, punto!” Si è rivolto poi al direttore Andrea Vianello invitandolo nel prossimo programma in cui si parlerà di libri di presentare il volume che raccoglie i 25 racconti finalisti, “dove è visibile la differenza tra un racconto di plastica e un racconto scritto con l’anima”.
Pino Corrias, che da tre anni è tutor del Premio Goliarda Sapeinza, è stato il promotore del progetto I corti del Premio Goliarda Sapienza, “proprio per dare una chance in più ai detenuti scrittori”. Ha ricordato poi che ieri è stato presentato al RomaFiction Fest il cortometraggio “Fuori”, (il secondo dei cortometraggi legati al Premio) regia di Anna Negri e che questa sera andrà in onda su Rai 3 alle 20,10 e alle 23,30 in seconda serata.
Lidia Ravera, Assessore alla Cultura per la Regione Lazio, ha trasmesso un messaggio di incoraggiamento ai detenuti e agli organizzatori del Premio: “Scrivere aiuta a vivere, è una protesi necessaria per camminare spediti, per non cadere, o, se si cade, per rialzarsi. Scrivere ti fa sentire, sempre, protagonista di un racconto, di una storia, la tua. Anche se sei nato nel posto sbagliato, anche se la società ti ha sospinto verso i margini, scrivere ti rimette al centro, combatte la marginalità, include. Conosco il premio dagli esordi, sono stata tutor di una grande detenuta. Penso che promuovere l’amore per la parola, dove si è accerchiati dal silenzio, sia una priorità culturale e politica. Come Regione Lazio sosteniamo il teatro nelle carceri, le officine delle arti e dei mestieri, con la passione di chi crede nella funzione salvifica dell’espressione, della creatività, della narrazione.”
Un detenuto finalista ha preso la parola chiedendo di poter parlare dell’ergastolo e ha pronunciato parole intense: “Sono detenuto dal 1984 e condannato all’ergastolo. A un certo punto non sai più andare avanti perché non avere il fine pena, ti fa andare avanti per inerzia e si può finire non si sa come. Agli addetti ai lavori, vi dico trovate una soluzione, non si può pensare di morire in carcere.”
Erri De Luca parlando del testo dello scrittore detenuto che gli è stato affidato quest’anno ha sintetizzato: “Profondità, vastità, un passaggio sulla neve che vale tutta la letteratura che ho letto di recente.” Ha voluto poi riprendere il discorso sul fine pena mai: “Io dico da libero che l’ergastolo è un’aberrazione. E aggiungo, ho saputo che non entrano libri nel 41bis, questa è una persecuzione, un supplemento di pena, una terapia non adatta ai reclusi”.
Silvana Mazzocchi raccontando brevemente il racconto dell’autrice detenuta che le è stata affidata ha espresso un profondo apprezzamento e ha concluso: “Nel suo racconto le parole sono lacrime di dolore ma anche di speranza.”
Emozionanti gli interventi dei detenuti finalisti, chi ha dichiarato “in questo momento qui dentro siamo tutti uguali grazie alla bellezza, noi detenuti, gli ospiti e le guardie carcerarie. Solo l’arte la bellezza e la cultura possono spingere i detenuti alla salvezza” ma anche chi ha ringraziato tutti i presenti perché “la vostra umanità ci dà la forza per resistere e andare avanti” e chi ha ringraziato il Premio “perché ci dà la possibilità di raccontare cosa viviamo dentro”.
A tutti i 25 finalisti è stato donato un pc portatile dotato di ebook. Ai primi tre classificati di ogni categoria e alle Menzioni speciali è stato riconosciuto anche un premio in denaro (1.000 euro per i primi classificati, 800 euro per i secondi, 600 euro per i terzi, 100 euro alle menzioni speciali). I premi sono sostenuti da Siae e Unicredit, con contributo tecnico di Ergo e Wedot e dal Gruppo editoriale Gems per i contenuti didattici.
Il Premio, ideato dalla giornalista Antonella Bolelli Ferrera, che ha condotto la cerimonia di premiazione insieme con Serena Dandini, è promosso dall’Associazione inVerso Onlus, DAP – Dipartimento Amministrazione Penitenziaria, Dipartimento per la Giustizia Minorile, Siae (principale sostenitore del Premio dalla prima edizione) e ha ottenuto L’Adesione del Presidente della Repubblica e il patrocinio di: Senato della Repubblica, Camera dei Deputati, Presidenza del Consiglio dei Ministri, Ministero della Giustizia, Ministero per i Beni e le Attività Culturali, RAI – Radiotelevisione italiana.
I TUTOR DELLA SEZIONE “ADULTI” EDIZIONE 2015 – Luca Argentero, Marco Buticchi, Pino Corrias, Emilia Costantini, Giancarlo De Cataldo, Maurizio De Giovanni, Erri De Luca, Marco Franzelli, Carlo Maria Grillo, Massimo Lugli, Silvana Mazzocchi, Federico Moccia, Antonio Pascale, Andrea Purgatori, Roberto Riccardi, Fiamma Satta, Gloria Satta, Salvo Sottile, Cinzia Tani, Andrea Vianello.
I TUTOR DELLA SEZIONE “MINORI” EDIZIONE 2015 – Eraldo Affinati, Alessandro D’Alatri, Paolo Di Paolo, Walter Veltroni, Luca Zingaretti.
MADRINA è la scrittrice Dacia Maraini.
LA GIURIA: Silvia Calandrelli, Ruben De Luca, Andrea Di Consoli, Paolo Fallai, Daria Galateria, Giordano Bruno Guerri, Angelo Maria Pellegrino.
NOVITÀ 2015: IL PREMIO INCONTRA IL CINEMA:
Dalla collaborazione con il Premio Goliarda Sapienza è nato il progetto “I CORTI DEL PREMIO GOLIARDA SAPIENZA” voluto da Rai Fiction, che prevede ogni anno la realizzazione di un cortometraggio tratto da uno dei racconti finalisti del concorso: quest’anno il cortometraggio “Fuori” (Iterfilm in collaborazione Rai Fiction), è tratto dal racconto di Agnese Costagli (2° classificata nell’edizione 2014), ha come protagonista Isabella Ragonese, e la regia di Anna Negri. “Fuori” sarà proiettato in anteprima al RomaFiction Fest domenica 15 novembre alle ore 17,00, e alla proiezione parteciperà anche Agnese Costagli. Sarà trasmesso su Rai 3 il 16 novembre alle ore 20,10 con replica in seconda serata.
“Mala Vita”, il primo cortometraggio realizzato del Premio Goliarda Sapienza, con Luca Argentero nel ruolo di protagonista e la partecipazione di Francesco Montanari, è andato in onda su Rai 3 il 26 marzo 2014. “Mala Vita” ha finora ottenuto i seguenti riconoscimenti: vincitore festival Corto Sordi 2015, vincitore menzione speciale a Cortinametraggio 2015, vincitore festival Sedicicorto 2015 e selezionato al Valdarno Cinema Fedic 2015 e alla IX edizione del premio “L’anello debole” 2015.
HANNO SCRITTO DEL PREMIO E DEL LIBRO:
“Lo spaccato di un’Italia che non vuole abbandonare gli ultimi, anche quando vita, destino e circostanze sembrano averne stravolto la natura umana”. Venerdì di Repubblica
Il carcere è e resta, per sua natura, un luogo di sofferenza, nel quale l’indifferenza può generare tragedie, ma che il concorso di slanci ideali e fattive volontà può trasformare in un laboratorio di progresso. Giancarlo De Cataldo, La Repubblica
“«La scrittura è libertà». E in carcere ciò acquista un significato particolare, dà un valore molto importante al Premio letterario Goliarda Sapienza – Racconti dal carcere, rivolto ai detenuti di tutte le carceri e i luoghi di pena minorili italiani”. Il Messaggero
Va in scena un’umanità “brutta e cattiva” che troppo spesso si vorrebbe rimanesse reclusa e nascosta. Senza diritto di parola o di riscatto.
Silvana Mazzocchi, Repubblica.it
“Emozioni forti che si vivono fino alla commozione leggendo i racconti contenuti nel volume Il giardino di cemento armato – Racconti dal carcere”. Il Tempo
“I detenuti non scrivono confessioni, che appartengono agli atti processuali o alle coscienze, scrivono invece muti – lezioni di vita, di affetti e desideri – commenta Erri De Luca – Incoraggiare un prigioniero a scrivere è il migliore consiglio per salvare una parte del suo tempo di pena”. Repubblica Sera