Nebbiagialla- Suzzara 2/4 Febbraio. Gli ospiti: intervista a Marcello Simoni – L’eredità dell’abate nero

Ciao Marcello, bello risentirti in questo nuovo anno 2018 e a te qualche domanda per il  prossimo Nebbia Gialla:
All’epoca di Cosimo de’ Medici la famiglia era ancora divisa in tanti rami dei quali oggi si è quasi perso conoscenza. Ti risulta che allora la Banca Medici avesse basi in Oriente e commerciasse attivamente con Constantinopoli?
Non solo il Banco Medici, per essere precisi. Già qualche decennio prima l’ascesa di Cosimo, se prendiamo in considerazione una famiglia come i de’ Bardi (ma potremmo menzionare anche i Peruzzi e gli Acciaiuoli), si usufruiva dei servigi di messi viaggiatori e di agenti commerciali che mettevano in comunicazione le sedi fiorentine con agenzie (o “case”) filiali impiantate in Oriente ma anche a Maiorca, a Bruges e in molti altri centri nevralgici per il traffico del denaro e delle merci. Ci troviamo di fronte a delle vere e proprie holding. Del resto, il tardo Medioevo è, in effetti, il momento in cui gli interessi finanziari iniziano a diventare “globali”.

Per costruire il misterioso personaggio di Damiano, gemello di Cosimo il Vecchio, ha ridato vita a un figlioletto di Giovanni de’ Bicci che i documenti fanno figurare come morto nel 1390. Perché il tuo Domiano ha scelto di vivere in Oriente e, o almeno parrebbe, di darsi alla pirateria?
Perché le avventure orientali fanno parte dell’immaginario non solo mio ma anche dell’uomo medievale. Basti pensare all’Orlando dell’Entrée d’Espagne, che dopo aver bisticciato con Carlo Magno si imbarca per i Paesi dell’est, come Marco Polo, e non esita all’occorrenza a farsi passare per “infedele”. Costantinopoli, l’Asia Minore e la Persia sono le terre del meraviglioso. E se per visitarle dobbiamo tramutarci in pirati, tanto meglio.

Il personaggio Medici del tuo L’eredità dell’Abate Nero, che sarebbe il gemello sconosciuto di Cosimo il Vecchio, ci porta in un balzo nel Medio Oriente. Ho notato che per il tuo primo capitolo della tua Secretum Saga, hai tratto spunto dal concilio di Firenze del  6 luglio 1439, fortemente sponsorizzato da Cosimo il vecchio allora  e durante il quale fu proclamata l’unione della Chiesa Romana con quella d’Oriente. Cosa significò per Firenze e per il potere del Medici ospitare il Concilio?
Significa denaro, influenza politica e visibilità: i mezzi attraverso cui i Medici faranno di Firenze una delle città più belle d’Italia. Per quel che riguarda invece l’aspetto teologico della vicenda, passò talmente in secondo piano che nella Storia resta traccia soltanto della portentosa attraversata della flotta del patriarca e del papa che, salpate dal Corno d’Oro, fecero a gara per giungere prima a destinazione. Prima presso la sfortunata Ferrara, dove corre voce infuriassero focolai di peste. Poi a Firenze, che si apprestò ad accogliere un codazzo di religiosi e nobili, tra cui il giovane (e non ancora Impalatore) principe Vlad III di Valacchia.

Storia ma mischiata ad alchimia e a esoterismo.  Tu stesso nell’ introduzione del tuo ultimo libro dici: “Questo è un romanzo d’avventura e la sua trama si basa su personaggi di pura invenzione. Corrisponde però a verità storica che nel 1459, durante un viaggio in Macedonia, il monaco Lionardo da Pistoia sia entrato in possesso di alcuni manoscritti sacri, e che in seguito li abbia consegnati ai due uomini più controversi vissuti nel tardo Medioevo: il cardinal Bessarione e Cosimo de’ Medici. Ancora oggi quelle pagine vengono considerate la pietra miliare dell’alchimia e dell’esoterismo ma anche?… Il loro titolo, Corpus hermeticum….”                                                                      Quale grande importanza si dette nel rinascimento all’arcana sapienza (gli esempi legati ai grandi uomini compresi i papi sarebbero infiniti) e perché?
Attenzione! Anche l’alchimia e l’esoterismo fanno parte della storia e ne segnano un capitolo importantissimo, che sovente ignoriamo o tendiamo a confondere per fantasy. Il Corpus hermeticum, tradotto in latino da Marsilio Ficino per ordine di Cosimo il Vecchio, è uno dei testi imprescindibili per cui ancora oggi ci si accosta a una delle correnti filosofiche più importanti non solo del Medioevo ma anche dell’età moderna. La metafisica, l’ispezione dell’effimero e la ricerca di una sapienza privilegiata sono la naturale risposta dell’uomo a chi cerca Dio “soltanto” attraverso la fede. Si tratta, in definitiva, della prima ribellione dell’intelletto all’irrazionalità e al misticismo. Ma anche il primo viaggio che l’uomo mette in pratica per scoprire se stesso.

Cos’è la famosa Tavola di smeraldo che diverrà parte integrante del patto tra i due gemelli?
Leggete i prossimi romanzi e lo saprete. Come dice Ermete Trismegisto, ciò che sta in alto…

Con il tuo L’eredità dell’abate nero ci hai molto incuriosito. A quando il secondo capitolo della tua Secretun Saga?
Estate 2018.

E ora quattro richieste lampo.
Una breve frase per definire il tuo Tigrinus.
Un personaggio noir nella Firenze del Quattrocento.

Quale personaggio storico ti piacerebbe di interpretare per qualche ora?
Marco Polo. O il vescovo Turpino, che combatté al fianco di Orlando e visse abbastanza per scrivere delle sue gesta. O così almeno si dice.

Potendo, in quale secolo ti piacerebbe fare una puntatina?
Basta che mi facciano evitare il Ventunesimo. È così noioso…

Quale tuo personaggio maschile hai amato di più e quale femminile?
Li amo tutti. Sono tutti figli miei. Ma ho particolare predilezione per Gualtiero Bruni e per la ribelle Isabeau.

E naturalmente ora la domanda indispensabile per chiudere. Cosa hai in prossima uscita? Vuoi parlarcene?
A febbraio uscirà per Einaudi Stile Libero Il monastero delle ombre perdute, un romanzo che ho molto amato scrivere. Si tratta della seconda avventura dell’inquisitore Girolamo Svampa, questa volta in compagnia di un’autentica donna d’intrigo nonché famosissima cantante lirica del Barocco: Margherita Basile, sorella del celebre autore del Cunto de li cunti. Siamo a Roma, giubileo del 1625, e imperversa per l’Urbe un’assassina con la faccia di capra, forse il diavolo in persona. L’insidia più grande, tuttavia, sembra provenire dalle logge del Vaticano.

Grazie mille Marcello per questa chiacchierata e appuntamento a Suzzara!

download (1)L’appuntamento con Marcello Simoni  e L’eredità dell’abate nero
è a Suzzara (Mn) al Festival Nebbiagialla
2/4 febbraio.
Tutte le info al link Nebbiagialla 

 

Patrizia Debicke

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