Gabriella Genisi e Antonio Laudati
Silvia Spider e il ragazzo scomparso
Piemme
Dopo il ciclo delle indagini di Lolita Lobosco che ha dato origine ad una serie tv di successo, ora Genisi ci prova con la narrativa per ragazzi insieme a Laudati, magistrato della Direzione nazionale antimafia. Con risultati senz’altro soddisfacenti, anche se la storia prende il passo del poliziesco giovanile solo nella seconda metà, però…però con un elemento inspiegabile (e non spiegato) che viola una regola ferrea di tutti i decaloghi del giallo.
Un ragazzo legato e imbavagliato viene trasportato su una sgangherata ambulanza comvinto che non vedrà più l’amata Silvia e nemmeno la maggica Roma). Silvia (detta Spider per la passione per i rollerblade), l’amica Sofia (detta la Bionda per ovvi motivi) e il rosso Massimiliano appassionato di gialli che sogna di diventare detective, 13-14enni della Scuola media Internazionale di Roma, fondano l’Agenzia Investigativa Silvia Spider e si muovono alla ricerca dell’amico scomparso, Leon, riccioli neri, occhi pastavetro, sorriso abbagliante, originario della Nigeria e adottato da una facoltosa famiglia romana. Addirittura si imbucano sul pullman di una visita di istruzione di liceali a Torino per seguire una pista.
A Torino sui reca anche il nonno di Sofia, PM dell’Antimafia, con un dossier su un’organizzazione criminale nigeriana nata dai cults, in origine associazioni universitarie per lottare contro apartheid, razzismo e violenza, ma poi trasformatesi attraverso rituali magici e religiosi legati a culture tribali in gang di stampo mafioso. Una in particolare, i Black Axe, trafficano in minori e organi (interessanti questi ragguagli di cronaca). Tutto è bene quel che finisce bene, conclude il nonno citando (inconsapevolmente?) un titolo della leggendaria Biblioteca dei miei ragazzi del secolo scorso, ma tutto il racconto è affollato di libri e personaggi letterari: Il gabbiano Gionathan Livingston, Il mondo salvato dai ragazzini, i romanzi di Austen, Marco di Dagli Appennini alle Ande, D’Artagnan, Montalbano, Lolita Lobosco…Non a caso la visita di istruzione è al Salone del Libro di Torino.
Da 11 annni