Lucia Giustini
L’Orlando investigatore.
Il delitto di Monteparduzzo
Mimebù
La letteratura per ragazzi annovera un altro investigatore, il tredicenne Orlando, così chiamato non in onore dell’Ariosto, come a lui sarebbe piaciuto dato che vuole fare lo scrittore, ma più banalmente perché nato il 15 settembre, Sant’Orlando, e vive nell’isolata frazione di Monteparduzzo, sugli Appennini, dove non succede mai niente. Finché non muore Ortica, soprannome di Ignazio Farina (in paese tutti ne hanno uno), che inaspettatamente si scopre essere uno scrittore di romanzi. Ha avuto un infarto, ma prima è stato picchiato (e perché?) o è caduto dalle scale ubriaco?
Poi le morti si susseguono. Muore Eugenio, collega e amico del papà di Orlando, uscendo di strada perché i freni dell’auto sono stati manomessi. Nel castagneto viene trovato il cadavere di un cacciatore ucciso da una fucilata. A “Ragù” sparano davanti a casa. “Pipistrello” viene avvelenato con un topicida. Chi dice che a Monteparduzzo non succede mai niente? Sul paese, fino ad allora sconosciuto, si abbatte un turbine mediatico di poliziotti, giornalisti e criminologi che riempiono di chiacchiere il bar-trattoria di “Gigione” e “Marisola”. Orlando ascolta e annota tutto su un taccuino, scambiando informazioni con amici e compagni. Scrive anche quando la mamma dice una banalità come “i genitori farebbero qualsiasi cosa per i loro bambini”, senza accorgersi che sarà la chiave per risolvere il mistero.
Senza darlo a vedere Lucia Giustini mostra come si fa a scrivere un libro (come una relazione o una tesina scolastica) fingendo di compilare un diario ragionato dei fatti. Il lettore ha la possibilità di vedere in diretta il susseguirsi di eventi, misfatti, indagini, ipotesi, scoperte con gli occhi del protagonista che è anche voce narrante (ossia penna scrivente). Alla fine Orlando si guadagna il soprannome di “Biro”, il più giovane in paese ad averne uno, indovinate perché. La narrazione intreccia con naturalezza la vita, sentimenti, paure, aspirazioni di preadolescenti che faticosamente ma anche spensieratamente crescono e maturano. Bravo Orlando, torna presto. Da 11 anni