Katia Ferri Melzi d’Eril vive con il marito e il figlio Galeazzo di 4 anni a Belgioioso (PV) dove sta organizzando il festival “Parole in giallo” che si terrà dal 23 settembre prossimo in collaborazione con il Salone della Piccola Editoria “Parole nel tempo” e che avrà luogo in una chiesa romanica concessa dal Comune di Belgioioso, con un folto gruppo di giallisti.
Lavora come giornalista professionista nel settore finanziario, dirige una testata on-line “Commodity World – Weekly Magazine” e scrive romanzi noir.
In precedenza aveva fondato la casa editrice “Il Minotauro” che ha pubblicato “Guernica” di Carlo Lucarelli e Diego Marani.
Il noir e il giallo sono sempre stati parte della sua vita.
Il libro (di un altro) che avresti voluto scrivere e il libro (tuo) che NON avresti voluto scrivere
Avrei voluto scrivere “La promessa” di Friedrich Dürrenmatt, non avrei voluto scrivere “Make up – belle da 20 a 60 anni” richiestomi da Sonzogno Editore mentre scrivevo 3 libri di carattere economico per loro.
Sei uno scrittore di genere o scrittore tout court, perché?
Sono una scrittrice di due generi, la finanza e il thriller/noir.
Un sempreverde (libro) da tenere sul comodino, una canzone da ascoltare sempre, un film da riguardare.
“Il Gattopardo” di Giuseppe Tomasi di Lampedusa
L’album “Rio” dei Duran Duran e le variazioni di Goldberg di Bach
“Il silenzio degli innocenti” di Jonathan Demme
Si può vivere di sola scrittura oggi?
Dipende da che base economica e sociale di partenza si hanno e se si è single o si possono condividere le spese quotidiane con qualcuno.
Favorevole o contrario alle scuole di scrittura creativa? Perchè?
Favorevole ma non a tutte. Dipende dall’atteggiamento con il quale ci si pone. Io ho frequentato un corso di scrittura creativa con Laura Lepri dopo aver scritto 12 saggi. Ora sto frequentando un corso di sceneggiatura.