Il filo dei giorni
1991 – 1995 La resa dei conti
Maurizio Torrealta
Imprimatur
La Falange Armata, la rivelazione di Gladio, gli omicidi della Uno Bianca, le bombe davanti alle chiese e ai musei; la trattativa con Cosa Nostra, i tentativi di golpe, i segreti di Stato. Questi sono i primi anni novanta. Questa l’ambientazione storica attorno alla quale si muovono i personaggi di Torrealta
Dal maggio del 1992 alla fine del 1993 l’Italia è insanguinata da una decina di attentati firmati dal gruppo terroristico che si fa chiamare Falange Armata.
Un ispettore della Digos, che conosce bene gli ambienti dell’eversione neofascista, capisce in poco tempo cosa si muove dietro l’ambigua sigla che dice di aver scatenato l’ondata di bombe e terrore, ma non viene ascoltato.
Un ambasciatore del nostro Paese consegna al capo dell’Arma dei carabinieri una lista di sedici persone che dovranno essere indagate nell’eventualità che venga ammazzato.
Una giovane giornalista, grazie al suo intuito spregiudicato e alla sua ferrea logica, ricostruisce pezzo per pezzo quello che solo in apparenza è impossibile vedere.
E’ una partita a scacchi, giocata senza esclusione di colpi, che finisce in stallo. I testimoni che raccontano la verità vengono fatti sparire, quelli che accettano di mentire vengono premiati. Tutto torna normale. Può nascere la Seconda Repubblica.
E i morti? Danni collaterali. E un romanzo, ovviamente…
Maurizio Torrealta nasce nel 1950 a Bologna, dove si laurea in Scienze Politiche. Dopo l’esperienza a Radio Alice, da lui stesso fondata, nel 1979 si trasferisce a New York e insegna italiano alla New York University. Nel 1987, divenuto giornalista professionista, torna in Italia e fino al 1991 collabora come inviato a Samarcanda di Michele Santoro. Tra il 1992 e il 1993 viene assunto dal Tg3 come inviato in Sicilia dove inizia la sua attività ̀ investigativa sulla mafia. Per tutto il 1993 si occupa delle stragi che hanno macchiato di sangue l’Italia. Dal 2005 caporedattore delle inchieste di Rainews24, dal 2013 al 2014 e direttore del settimanale «Left». Da dieci anni dirige la scuola di Giornalismo della fondazione Basso.