Lorrenc, chi era costei?

A Lorrenc che non esiste, a Louise che avrebbe meritato di piů
Ma chi č la Lorrenc Ferenz, compositrice francese, che il kit press di presentazione del nuovo film di Agnieszka Holland, Io e Beethoven, indica come realmente vissuta e fonte di ispirazione per la protagonista del film? Semplicemente, non č mai esistita. La curiositŕ č che viene citata su tutti i siti Internet in cui si č parlato del film e nessun dei “critici” si č preoccupato di vedere se fosse una notizia corretta. Mi occupo di storia della donna, vero, e quindi sono forse piů attenta a questi “dettagli”. Ma appena ho letto il nome di una sconosciuta sono andata a vedere chi fosse. Possibile che nessuno abbia avuto la stessa curiositŕ o abbia fatto notare l’errore?Il passo successivo č stato chiedersi: ma da dove hanno tirato fuori questo nome?
L’unica ipotesi che mi viene in mente, e che č venuta in mente all’espertissima musicologa Claudia Galli, č la parigina Louise Farrenc, compositrice e pianista, nata il 31 maggio 1804, moglie del flautista Aristide Farrenc dal 1821.
La Farrenc, che morě il 15 settembre 1875, durante la vita fu stimata e riconosciuta come compositrice: nel 1861 e nel 1869 ricevette il Premio Chartier per il suo contributo alla musica da camera. E dal 1842 le fu affidato, vera eccezione per una donna, l’insegnamento del pianoforte al Conservatorio di Parigi, dove aveva studiato (i conservatori sono sorti soprattutto in epoca romantica, quello di Vienna funziona, di fatto, dal 1819: improbabile, come si racconta nel film Io e Beethoven, che disponesse di un’alunna cosě brava nel 1824).
Louise ebbe tantissimi allievi, a dimostrazione della sua bravura anche come insegnante; fu un’appassionata di musica antica e di quella scritta dai suoi predecessori, come Mozart e Beethoven. Compose prima per pianoforte, poi, dagli anni Quaranta dell’800 per orchestre da camera e sinfoniche.
Insomma se il film della Holland si č ispirato a lei, che non č di certo l’unica compositrice dell’800, basti pensare a Clara Schumann (1819-1896) e Fanny Mendelssohn (1805-1847), le ha fatto torto perché non lascia supporre una futura grande carriera per la protagonista, la bellissima ma poco convincente Anna Holtz (interpretata da Diane Kruger… Elena di Troia in Troy, per capirci).
Peccato. Un’altra occasione persa per ricordare qualche bella storia al femminile. Sempre che alla Farrenc ci si sia ispirati. Perché se invece era l’inesistente Ferenz…
Il prossimo appuntamento con la rubrica WW di Valeria Palumbo e’ fissato per il 31 maggio. Come al solito, saranno veri DiRottamenti, percorsi inaspettati su territori giŕ battuti.

valeria palumbo

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