Ulf Nillson
Il Commissario Gordon. L’ultimo caso?
LupoGuido
Il commissario Gordon, un rospo molto riflessivo ed esperto ma altrettanto pigro e lento, oltre che goloso, tanto da dare un’impressione di inadeguatezza rispetto alle sue capacità e l’assistente Buffy, una topolina intelligente e sveglia, molto brava ad arrampicarsi sugli alberi e a infilarsi nel buchi più piccoli, sono impegnati con un nuovo caso. Nel bosco regna un’atmosfera di tristezza: c’è qualcuno che va dicendo in giro cose cattive sugli altri animali, che spesso piangono. Il commissario, un po’ stanco, va a letto a pensare con il Codice e manda Buffy in ricognizione.
Nell’ordine, la topolina incontra due tetraoni stufi dei dispetti, poi un coniglietto, che astutamente addolcito con un dolcetto alla carota, non ne può più di essere preso in giro da “quella là in volo”. Conferma una topolina scavatrice: “La gassa! Chella che vola. Lunga coda nera”. Quando viene gettato dentro il commissariato un sasso con un foglio accartocciato su cui c’è scritto CORNACCHIA e Buffy annusa odore di lana, carote e fili d’erba sulla carta, l’indagine entra nel vivo e si conclude non con un colpevole, bensì con due.
All’origine c’è un lite inter-familiare per colpa della quale i piccoli della gazza non possono andare all’asilo e si annoiano. Ma Gordon, codice alla mano, fa giustizia, stabilendo che “Tutti devono poter giocare sempre con tutti” e soprattutto “È permesso essere gentili ma è vietato essere cattivi”. Alle colpevoli sarà comminata equamente una maximulta: la prima dovrà dare un milione di nocciole all’altra, e questa un milione alla prima. Così Gordon può partire per un meritata vacanza al mare, non prima però di aver nominata commissaria Buffy con tanto di berretto e distintivo. La storia fila molto semplice e scorrevole con situazioni ingenuamente comiche. A Buffy piacciono molto le storie e per farla addormentare Gordon le legge il Codice. Le insegna anche a leggere con un metodo creativo: la A somiglia a una piccola tenda, la M a una montagna, la P a un’accetta, la U a uno scivolo che scende e poi risale e tutti i piccoli gridano Uuuu! Ma sarà proprio l’ultimo caso?
Da 5 anni