Blogtour ” Gli occhi di Borges” di Giovanni Ricciardi – I personaggi del libro

51sgj8o-w9l-_ac_us160_Gli occhi di Borges è l’ultimo romanzo pubblicato da Giovanni Ricciardi, edito da Fazi Editore.

Questo intrigante thriller, che fonde sapientemente gli ingredienti tipici del noir con una passione per la letteratura e cultura, intreccia perfettamente la storia, la trama vera e propria, con la caratterizzazione dei diversi personaggi.
In primo piano naturalmente c’è Ottavio Ponzetti, il protagonista.
Il commissario Ponzetti è un uomo dal carattere deciso, persistente. È uno di quelli che non molla mai, che non cede alle pressioni altrui e che non si lascia influenzare dal potere o dal pensiero degli altri per prendere le proprie decisioni. Non è disposto a tradire il suo stesso pensiero, la sua volontà, ragion per cui le sue azioni rimangono sempre e comunque sue, dipendenti unicamente dalle sue scelte e intuizioni. Il commissario Ponzetti è un uomo scaltro e intelligente, naturalmente dotato di quelle particolari facoltà che lo rendono perfetto per la funzione e il ruolo che detiene. Furbo, rapido e intuitivo: il commissario Ponzetti è un mix di qualità che lo rendono un poliziotto e un investigatore indispensabile per i suoi colleghi, che possono dormire sogni tranquilli quando c’è da risolvere un caso e quel caso è stato affidato al commissario.
Suo fidatissimo assistente e collega, Mario Iannotta è il tipico poliziotto verace, più istintivo e irrequieto di Ponzetti, ma ugualmente scaltro e intelligente. La sua dialettica poco elegante e la parlata in romanaccio lo caratterizzano nel profondo, ma attenzione a minimizzare le sue capacità: si farebbe un gravissimo errore. Mario Iannotta è un personaggio energico, pieno di vitalità e sempre sul pezzo, anche se qualche volta ammette senza sensi di colpa di non esser troppo contento di questa o quella attività. Ma poi, alla fine, son solo scene: Iannotta non sbaglia un colpo e va sempre in porta.
C’è anche Jorge, cognato di Ponzetti, che funge da sua silente spalla e fidato aiutante. Jorge non è bravissimo a parlare l’italiano, lo contamina sempre con il suo accento e la cadenza ispanica, ma a volte si può pensare che Jorge, solo per innervosire Ponzetti – che lui chiama Ponzetto – risponde in perfetto romanaccio piuttosto che correggere il suo italiano. Jorge è un personaggio vitale e allegro, disposto ad aiutare il padre di sua moglie, per qualsiasi evenienza.
C’è anche Anita, una mamma preoccupata, devastata dai sensi di colpa e dalle domande che ne affastellano la mente. Piena di dubbi, insicura, impaurita, sola e a volte anche arrabbiata. È una donna confusa che sente l’assoluto bisogno di rassicurazioni, qualsiasi sia la loro provenienza. Si affida completamente al suo oroscopo settimanale, in base al quale valuta le scelte e le azioni da compiere. È talmente insicura e nervosa che non riesce a comprendere lo strano atteggiamento della figlia, che non sa come aiutare e che probabilmente, a causa della debolezza che ne leviga il carattere remissivo, non sarebbe neanche in grado di aiutare. Ha un rapporto nervoso con l’ex marito Paolo, padre di Vanessa, con il quale non riesce più a dialogare e, per questo motivo, si sente perduta e sola. È una donna facilmente confondibile, malleabile, proprio come sua figlia Vanessa, che appare come una ragazza confusa e chiusa, che vive una vita solitaria e irrimediabilmente al buio, da qualche mese a questa parte. Il cambiamento di atteggiamento di Vanessa, in genere una ragazza allegra e solare, è talmente palese che Anita non sa cosa pensare. Inizialmente pensa che il disagio della ragazza dipenda dal periodo adolescenziale e dalla recente separazione con Paolo, eppure c’è qualcosa che disturba orribilmente Vanessa, che ha chiuso completamente i rapporti con il mondo esterno e sembra essersi barricata in una torre solitaria dalla quale niente e nessuno riesce a liberarla.
Neanche Davide, il ragazzo innamorato di Vanessa, un ragazzo dolce e intelligente, amante della cultura e della poesia, riesce a scalfire lo scudo intramontabile che la ragazza ha posto tra sé e il mondo. Eppure Davide si dimostra scaltro e furbo almeno quanto un poliziotto con anni di esperienza. Un ragazzo sveglio e sensibile, coraggioso e carico di energie.
Ottavio Ponzetti è alla ricerca di un uomo che è sfuggito al rigore della giustizia ormai sei anni prima. Andrea Perfetti è ricercato per l’omicidio di Marcelo Morin, il tanguero più famoso d’Argentina, assassinato sei anni prima da Perfetti, che poi ne ha rubato l’identità per fuggire all’inevitabile accusa. Perfetti è probabilmente il più colto dei criminali emigrati dall’Italia in Argentina: le sue tracce portano Ponzetti fino a Buenos Aires, dove è stato avvistato e dove sembra abbia intrattenuto dei rapporti con alcuni personaggi. Perfetti ha una straordinaria cultura riguardo la poesia e, soprattutto, riguardo i libri antichi. In particolare il suo amore per Borges lo coinvolgerà in una storia che si infittisce sempre più, andando avanti con la lettura di questo libro. Perfetti, descritto come un sanguinario omicida e uomo privo di scrupoli, nasconde una raffinatezza e una curiosità improprie e inusuali per chi si dedica a simili attività criminali.
Perfetti stringe rapporti con due persone in Argentina. Una è Evita, donna bellissima che collabora con la polizia per ritrovare il delinquente, in quanto esperta conoscitrice delle opere di Borges, sulle quali il criminale sembra aver concentrato la sua attenzione. Subito si intuisce che, oltre ad essere una bellissima donna carica di doti seduttive, Anita è anche molto intelligente e furba. La sua freddezza, la sua calma totale la rendono una gatta silenziosa pronta ad attaccare.
Anche il signor Fuentes, proprietario della libreria Imago Mundi, ha avuto contatti con Perfetti. È un uomo sincero, amorevole nei confronti della famiglia, dolce e privo di segreti. Fuentes ha dovuto chiudere la libreria, per motivi misteriosi, che era per lui tutta la vita, in quanto l’amore per la cultura e per i libri antichi rappresenta un vero e proprio stimolo alla vita, per questo dotto e delicato signore.
La storia di Perfetti e dell’omicidio Morin si interseca con un nuovo mistero: il furto del libro Fervor de Buenos Aires di Jorge Luis Borges, la prima edizione datata 1923 priva di adattamenti dell’autore. Fervor de Buenos Aires è stato, infatti, rubato dalla Biblioteca Nazionale di Buenos Aires, e le indagini indicano che la mano che si cela dietro al furto sia quella dell’italiano. C’è un committente che ha pagato per questa insostituibile copia, per far si che qualcuno la rubi dalla Biblioteca Nazionale di Buenos Aires e la rivenda sottobanco a lui: il suo nome è Giovanni ma la sua figura rimane nell’ombra fino alla fine di questo splendido romanzo.
La signora Martina Barbaro, invece, è l’anziana vicina della famiglia Perfetti. La signora Barbaro, adorabile vecchina, nutre un profondo amore per quel ragazzo che considera come un nipote, e che non pensa sia stato mai in grado di agire con cattiveria. La signora Barbaro cerca di mettere in risalto le doti e le qualità di Andrea Perfetti e della sorella Francesca, che all’epoca dell’omicidio aiutò il fratello a scappare oltre mare. La signora Barbaro è dolce e simpatica, amorevole e materna anche con gli sconosciuti, ma nasconde perfettamente una furbizia che spiazzerà i poliziotti.
Massimo Castellano è, invece, un individuo misterioso, inafferrabile, confusionario. Scrive l’oroscopo settimanale su Lo specchio dei giorni, lo stesso oroscopo che legge Anita tutte le settimane. Castellano è un uomo palesemente viscido, stolto, che mira a godere delle bellezze della vita piuttosto che impegnarsi in qualche attività utile.
In ultimo, la figura misteriosa di Aloisio Ramelli, psicologo radiato dall’albo e licenziato a causa di guai giudiziari. La sua figura misteriosa crea fastidio nel lettore: sin da subito si comprende che per quest’uomo non esiste delicatezza, né onestà, né cultura. È uno di quegli uomini interessati solo ai soldi e al potere personale, determinato a soggiogare menti disturbate o instabili. Vigliacco ed egoista, Ramelli rappresenta la figura più negativa di questo romanzo, superando addirittura l’omicida Perfetti, che almeno si fa perdonare con il suo amore per la poesia.

Federica Bruno

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