Una bambina cresce in una famiglia criminale dove contano solo le armi, la violenza e il potere; da adolescente diviene parte integrante di questo mondo, “una principessa della ‘ndrangheta”: questo è il racconto, avvincente come un thriller, crudo e reale come solo la verità a volte può essere, de “L’intoccabile”, biografia di Marisa Merico, libro pubblicato dalla Sperling e Kupfer.
Marisa Merico è una bambina apparentemente molto fortunata: ha un padre amorevole, una madre inglese e una grande famiglia numerosa fra cui spicca la figura della nonna sempre intenta a cucinare ghiotti e tipici piatti calabresi. Una famiglia normale come tante che tra la fine degli anni sessanta e i primi anni settanta arriva a Milano dal profondo sud; un nucleo familiare non però così tradizionale a causa dell’attività svolta dai suoi componenti e, in particolare dalla nonna, la signora Maria Serraino, appartenente all’omonima cosca che nel quartiere San Sperato di Reggio Calabria aveva un potere incontrastato. Pat, madre di Marisa, decide di portare la figlia tredicenne a Blackpool proprio per allontanarla dalle insidie di quel mondo pericoloso. La ragazza però, come se sentisse il richiamo della sua famiglia (la ’ndrina), dopo pochi anni e ancora minorenne, decide nel 1987 di tornare stabilmente in Italia.
Arrivata a Milano, Marisa non ha alcuna idea di piombare nel vortice di uno degli imperi di droga, armi e riciclaggio di denaro più famosi al mondo.
Inizialmente, suo padre, Emilio Di Giovine, la protegge dalle operazioni di famiglia, ricoprendola di attenzioni e doni meravigliosi in modo da ammansirla. Molto presto però Di Giovine intuisce che può servirsi di lei come una nuova recluta: così Marisa viene trascinata sempre più in basso nel mondo sinistro e brutale della famiglia, assistendo a cose troppo spaventose per crederle vere. Come ammette lei stessa: “La logica era «violenza chiama violenza», e persino a me era chiaro che il vincitore sarebbe stato chi avesse avuto più armi e più determinazione nell’usarle”.
Improvvisamente Marisa viene quindi iniziata alla vera natura dell’azienda di famiglia e si accorge così che non c’è limite a alle richieste avanzate dal padre. E’ a questo punto che non ha idea di come possa rompere il cordone ombelicale che la tiene legata alla famiglia, quasi come se si trattasse di una dipendenza dalla droga.
Ambientato una Milano livida e feroce, ritratto di un mondo arcaico, spietato, profumato di soldi e potere, un viaggio sconvolgente nel pozzo nero della ‘ndrangheta.
In questo libro viene inoltre spiegato che, a differenza di quanto accade dall’altra parte dello Stretto, in Sicilia, dove le donne di Cosa Nostra ricoprono solo ruoli da comparsa; in Calabria, dove la criminalità organizzata affonda le sue radici in centocinquant’anni di legami di sangue, le donne sono da sempre state coinvolte in prima persona, non solo in cucina ma anche nella pianificazione dei crimini.
L’inaudita storia di Marisa è il ritratto più potente e forte di una famiglia criminale, come non era stato descritto mai negli ultimi anni: si delinea un perfetto equilibrio tra incredibile violenza, tradimenti pericolosi e dall’altro lato l’amore duraturo, quello per i figli.
Un libro così ricco di colpi di scena e pieno di azione non poteva che ispirare una serie tv italiana: ed infatti è proprio quello che è avvenuto con “Bang Bang Baby” che sta avendo un grande successo su Amazon Prime Video.