Marco è un anonimo scrittore di gialli dalla trama piuttosto scontata che, tra alti e bassi, tira a vivere a Ferrara. Convinto di essersi anestetizzato dagli affetti familiari più o meno allo stesso modo di come ha chiuso a chiave i ricordi dell’infanzia trascorsa a Mesola, un piccolo borgo nei pressi di Ferrara, vive il proprio equilibrio quotidiano come un perfetto single, dotato della stessa affabilità di un orso e di un’ironia appuntita come gli aculei di un riccio. Bersaglio preferito: la sorella impicciona e “spacca-balle”.
Ma c’è sempre un’eccezione. La persistente latitanza dal paese natio può essere infatti interrotta per una giusta causa, come quella di un appuntamento galante con la “trombamica” del momento.
Quando però un’improvvisa telefonata della sorella gli comunica che la sua adorata nipote, appena diciottenne, ha intenzione di partecipare al collaudo di un misterioso gioco di ruolo, organizzato proprio all’interno del castello di Mesola, la decisione di dar buca all’amica, a favore dell’emergenza familiare, è presto presa.
Le perplessità, anzi i timori, che il nuovo lavoro della ragazza possa nascondere diverse insidie sono molte, a partire dal fatto che il gioco si svolgerà completamente al buio, e il rischio che più di un estraneo possa fare manomorta sul fondoschiena della nipotina sembra alto. Ma c’è di più, perché l’ideatore del predetto gioco -un quarantenne spagnolo che non ha remore a farsela fa con le ragazzine -, lo ha significativamente chiamato “Asesino”, lasciando intendere che possa scorrere del sangue.
A Marco toccherà mettere il turbo all’automobile per ritornare nei posti della sua infanzia, trovandosi faccia a faccia con alcuni dei vecchi compagni di scuola che coinvolgerà nella sua indagine, condotta tra i tavoli del bar e le voci di strada.
Con una penna incisiva e ironica e una narrazione ricca di colpi di scena, l’autrice Cristina Biolcati riesce a tratteggiare in sole cento pagine una trama avvincente e brillante che fonde più generi, il mistery e il cozy crime.
Pregevole altresì l’iniziativa di Golem di aver ideato Nero Donna, la collana di noir al femminile nata all’inizio di quest’anno, di cui il romanzo rappresenta il secondo, riuscitissimo, volume.
Una lettura particolarmente amabile, ideale per l’estate.