Brividi sul divano – Beatrice Balsamo e Giorgio Simonelli

La sera del 17 gennaio del 1959 la Rai manda in onda per la prima volta Alfred Hitchcock presents, e precisamente il racconto sceneggiato Il falso indovino. I telefilm vanno in onda anno dopo anno con una certa regolarità fino al 1967 e accrescono in maniera clamorosa la popolarità di Hitchcock. L’immagine del suo profilo stilizzato che compare nella sigla, il prologo e il commento finale fissano il suo nome e il suo aspetto nell’immaginario di un vastissimo pubblico. E danno un volto a temi e modalità narrative che ancora oggi aiutano a comprendere meglio qualcosa che riguarda tutti noi.

9788821111082Beatrice Balsamo e Giorgio Simonelli
BRIVIDI SUL DIVANO
I telefilm Alfred Hitchcock
Marietti 1820
In libreria il 2 maggio

Brividi sul divano. I telefilm di Alfred Hitchcock di Beatrice Balsamo e Giorgio Simonelli esce per Marietti 1820 quasi a celebrare i sessant’anni dalla prima messa in onda in Italia dei telefilm del grande regista. Dopo la Seconda guerra mondiale, nel nostro Paese appaiono prodotti visivi contraddistinti da umorismo e ironia, mescolati a mistero (qualcosa di angoscioso e non familiare che altera le nostre certezze) e suspense. I telefilm di Hitchcock ne sono un esempio e questo libro, sostengono gli autori: «ne vuole sottolineare gli aspetti innovativi e ancora attuali».
Hitchcock aveva capito, come il suo quasi contemporaneo Sigmund Freud, che l’angoscia dell’ uomo moderno non nasce tanto dalle grandi paure quanto dai piccoli timori, dagli improvvisi cedimenti della sicurezza quotidiana quando il conosciuto, il consueto, all’improvviso diventa inatteso, incomprensibile, incontrollabile. Quando, come sostiene Freud, il familiare (Heimlich) si trasforma nel suo opposto l’estraneo, il perturbante (Unheimlich). E proprio il “perturbante” è il principale degli elementi che definiscono la cifra stilistica dell’opera di Hitchcock. Il “perturbante”, il “non-famigliare” è anche l’elemento che definisce sia la società del Novecento sia ancora la nostra: una società dominata dal senso di angoscia sociale e precarietà.
Le componenti dello stile narrativo di Hitchcock, presenti in tutto il suo cinema, sono la casualità, la suspense, lo humour, e l’eroe comune: l’uomo mediocre. Per il mediocre personaggio, protagonista della vita borghese, la dinamica della casualità funziona dunque come avviso di una precarietà insopprimibile. Da questi eroi, scrivono Balsamo e Simonelli: «ci viene la comunicazione di uno stato di sofferenza e anormalità, che troviamo sovente rispecchiato in noi stessi, e l’intervento del caso, dell’imponderabile (di tutto ciò che l’uomo non riesce a padroneggiare), porta con se il tema dell’identità, che rischia la perdita e il trauma».
Il saggio contiene una dettagliata Appendice con l’elenco dei telefilm di Hitchcock trasmessi in televisione con la data di produzione, la data di uscita e gli interpreti.
Beatrice Balsamo, psicanalista di formazione filosofica, specializzata in Estetica, Psicanalisi e Cinema, è direttore scientifico dell’evento Mens a Unibo.
Giorgio Simonelli, insegna Teoria e tecniche del giornalismo all’Università Cattolica di Milano. E’ opinionista del programma TvTALK di Rai 3.

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