Un titolo forse poco originale, ma che mette in evidenza una triste realtà.
Quella della traduzione è un’arte antica, la cui nascita si perde nella notte dei tempi. Grazie all’inestimabile lavoro dei traduttori contemporanei riusciamo ad apprezzare prosa e racconti di paesi e culture a noi lontani. Per onorare il loro lavoro e colmare le lacune sulla loro opera e importanza, l’ASSOCIAZIONE AMICI DI PIERO CHIARA, organizzerà domenica 4 ottobre 2009 alle ore 18.00 a Varese presso la Villa Recalcati, in piazza Libertà 1, l’Incontro: Translation, l’arte di tradurre a Varese … al quale interverranno Valeria Bastia, Carmen Giorgetti Cima, Elina Klersy Imberciadori, Michele Piumini e Laura Tasso che saranno moderati da Diego Pisati e Ambretta Sampietro.
Ma conosciamo un po’ meglio gli ospiti:
Valeria Bastia
Di famiglia milanese, con una nonna di Albizzate, vive a Varese da quando aveva sei anni. Lavora come traduttrice dal 2003, traduce in italiano dall’inglese e dallo spagnolo e esegue anche revisioni sui lavori di altri traduttori. 25 traduzioni e 17 revisioni finora, principalmente per Feltrinelli, Guanda, Frassinelli, Ponte alle Grazie, autori quali il premio Nobel per la letteratura 1986 Wole Soyinka, Andrè Aciman, Achmat Dangor e la cinese Fan Wu. Insegna anche inglese e spagnolo a Varese.
Carmen Giorgetti Cima
Varesina, da alcuni anni vive a Morosolo. Oltre che traduttrice è anche consulente editoriale e una delle più grandi esperte italiane di letteratura scandinava, la prima a laurearsi come fondamentalista in lingue e letterature scandinave a Milano, nel 1977. Nel 2007 ha ricevuto il premio speciale della fondazione svedese Samfundet de Nio (Associazione dei 9) come riconoscimento per quanto ha fatto per diffondere la letteratura svedese in Italia.
Grazie a lei i lettori italiani hanno conosciuto molti dei maggiori autori svedesi contemporanei, come Stieg Larsson, Lars Gustafsson, P.O. Enquist, Torgny Lindgren e Kerstin Ekman solo per citarne alcuni. 81 i libri tradotti finora, tra cui la trilogia Millennium di Stieg Larsson, edita da Marsilio.
Elina Klersy Imberciadori
Senese, si è laureata in legge a Firenze. Dopo il matrimonio si è trasferita a Parigi. Ha conseguito una seconda laurea in letteratura italiana alla Sorbona, ha collaborato come giornalista alla radio francese, per poi ritornare in Italia, a Varese. Ha iniziato a tradurre dal francese nei primi anni settanta: 80 libri in totale, l’ultimo “Un arcobaleno nella notte” di Dominique Lapierre è uscito per Il Saggiatore in ottobre 2008. Per Garzanti ha tradotto diversi classici, tra i quali Balzac, Diderot, Flaubert. Ha tradotto anche 3 saggi di Tzvetan Todorov, “Adieu Volodia” di Simone Signoret, ” Il defunto signor Gallet” di George Simenon per Adelphi, Pierre Loti per la IBIS, Erik Orsenna, André Glucksmann e Marie Cardinal. Considera conclusa la sua carriera di traduttrice, a meno che Dominique Lapierre non scriva un altro libro.
Una grande passione per il teatro, ai tempi della scuola a Firenze faceva parte di una giovane compagnia teatrale, l’Alberello, insieme a Paolo Poli, Ferruccio Soleri, Ilaria Occhini e Beppe Menegatti che curava le regie. Franco Zeffirelli e Giorgio Albertazzi li consideravano i loro pupilli, anche Renzo Montagnani era stato coinvolto nelle loro attività.
Michele Piumini
Nato a Varese dove i nonni paterni si erano trasferiti alla Brunella negli anni sessanta. E’ figlio dello scrittore Roberto Piumini, vincitore del Premio Chiara 1991, traduttore a sua volta dei sonetti di Shakespeare e poemi di Robert Browning. Traduce dall’inglese e dallo spagnolo e insegna traduzione alla scuola Herzog di Milano.
La prima traduzione è stata Un cane davvero speciale di Bernardo Atxaga a cui sono seguiti i discorsi del comandante Marcos. Tra gli altri ha tradotto Herby Brennan, “Zartog e il magico telecomando” e Cynthya Lord, autrice di “Niente giochi nell’acquario” e due libri di Kerouac, “Il libro degli schizzi” e l’”Original Scroll” di “On the Road” (battuto a macchina da Kerouac su un intero rotolo di telescrivente, senza mai andare a capo e senza paragrafi, nel giro di una ventina di giorni). Suona la chitarra classica e accompagna il padre nei suoi reading.
Laura Tasso
Milanese trasferitasi a Varese diciotto anni fa dopo il matrimonio con un ingegnere varesino è figlia di Bruno Tasso, famoso traduttore dall’inglese di Charles Dickens, Nathaniel Hawthorne, George Orwell, Arthur Miller, Truman Capote, William Faulkner, Ellery Queen e Mickey Spillane.
Passione per l’archeologia, dopo il liceo linguistico al Manzoni di Milano si è laureata in giurisprudenza. Traduce dall’inglese, tedesco e francese, saggistica, testi di arte, teologia e filosofia, interviste e servizi di attualità per un paio di periodici. Sua la traduzione di “Rivolti al Signore. L’orientamento nella preghiera liturgica” del sacerdote tedesco Uwe Michael Lang, libro sulle ragioni per cui la Messa dovrebbe essere celebrata dando le spalle ai fedeli, aveva la prefazione dell’allora cardinale Joseph Ratzinger.