Vincitore di prestigiosi premi letterari tra cui il Japan Mystery Writers Association nel 1982 e lo Shiba Ryotaro Award nel 2005, Kenzo Kitakata è uno dei più autorevoli scrittori giapponesi di hardboiled. “Tokyo noir” è un dark trhiller, ambientato nei sobborghi della capitale giapponese in cui è più radicata la Yakuza, la mafia orientale con i suoi rituali e le sue leggi.
Takino, il protagonista, è un ex affiliato, “per cinque anni aveva rispettato le regole, aveva vissuto una vita di tranquille abitudini” come proprietario di un market “infilato in un piccolo centro commerciale vicino alla stazione ferroviaria”, ma in un attimo “era svanito tutto”. Il rapporto con la moglie Yukie, con la quale condivide il dolore per la perdita della figlia Mizue, è solo abitudine e gli affari al supermarket non vanno troppo bene. Il locale è “teatro di alcuni sabotaggi, ed il ritrovamento di due topi morti e la storia dell’inchiostro rosso” aveva compromesso la vendita di surgelati e latte. La nuova vita di Takino non lo soddisfa e nonostante saluti “tutti con un sorriso…ancora non riusciva a pensare a questo come al suo mondo”. Ogni tanto si concede un’avventura extra coniugale e comincia a frequentare assiduamente la giovane Akemi. Il suo hobby preferito è cercare blocchi di radica da cui ricavare pipe, “negli ultimi due anni aveva costruito più di quaranta pipe, e questo era il motivo per cui raramente usciva di casa nella sue giornate libere”. La sua vita precedente, quei ritmi adrenalinici, quei rischi quotidiani sembrano essere lontani dal nuovo Takino, “era diventato davvero una pecora, oppure era ancora un lupo travestito da agnello?”. Ben presto si presenta l’occasione e Takino inizia una doppia vita che lo porta ad indagare sui sabotaggi supportato dall’anziano detective Hirakawa. Le indagini si allargano e portano a un giro di denaro e di interessi enorme. Takino ritrova un vecchio amico e riprende gli affari come ai vecchi tempi della loro gang con a capo Yuzo Sakurai. Soldi, ricatti, minacce, morti e regolamenti di conti fanno entrare in scena il detective della Prima Divisione del Dipartimento di Polizia Metropolitana, Tagaci, detto il cane bianco per la capigliatura candida e l’abitudine di canticchiare spesso Old Dog Trey. Takino oltre ad essere stato uno spietato protagonista della cruenta lotta per il territorio con una gang rivale, al fianco di Takayasu e sotto la guida di Sakurai, è anche un uomo sentimentale che aiuta la bella e sfortunata Akemi. Tra Takino e Tagaci nasce una sorta di competizione. L’autore descrive le vite dei due personaggi, di cui uno sembra l’antitesi dell’altro. La tranquillità familiare di Tagaci con la moglie ed il figlio adolescente e la sua passione per la poesia, sono contrapposte al disordine della vita di Takino che si divide tra due donne e ricerca la venatura del legno mentre incide la pipa. Uno cerca di anticipare o prevedere le mosse dell’altro fino all’inseguimento finale nel quale uno dei due avrà la meglio. Nel noir di Kitakata c’è la Tokyo dei bassifondi, delle organizzazioni criminali, dei locali equivoci ma anche quella della legge i cui rappresentanti rischiano la vita ogni giorno per proteggere i cittadini.
Tokyo noir
cristina marra