Gao Xingjian

Gao Xingjian, premio Nobel per la letteratura nel 2000 è stato ospite di Letteraltura, primo festival di letteratura del Lago Maggiore e ha concesso un’intervista a Whiteside.

Nato nel 1940 a Ganzhou nella Cina orientale, si è laureato in lingua e letteratura francese all’università di Pechino nel 1962. Inizialmente aveva lavorato come traduttore del francese per un giornale. Durante la rivoluzione culturale fu perseguitato quale intellettuale. Temendo per la propria sicurezza fu costretto a bruciare una valigia piena di manoscritti, tra cui novelle pezzi per il teatro e saggi. Aveva continuato a scrivere e successivamente seppelliva nel terreno i suoi manoscritti avvolti in buste di plastica. Nonostante questi acorgimenti, fu inviato in un campo di rieducazione dove trascorse sei anni lavorando duramente nei campi.

Nel 1980 pubblicò la sua prima opera in Cina, una novella intitolate Stelle in una notte fredda. Nel 1981 dopo aver pubblicato Discussione preliminare sull’arte del romanzo moderno fu accusato di contaminazione spirituale e posto sotto sorveglianza. Per sfuggire alle persecuzioni intraprese 3 viaggi attraverso le montagne , per cca 15’000 km totali a piedi e in bicicletta uno dei quali seguendo il corso deil Fiume Azzurro per piû di 1000 kilometri. Quando cammina tra le montagne parla tra di sè e così ha iniziato La montagna dell’anima, raccontandolo a sè stesso. Dopo un lungo percorso questo libro è stato terminato a Parigi. Nei viaggi porta sempre il registratore, la macchina fotografica e un quaderno. Ciò che non può fotografare lo disegna e se non può scrivere per mancanza di luce detta al registratore. Una volta si era anche perso tra la vegetazione ed era stato ritrovato da un gruppo di scienziati.

Nel 1987 ottenne asilo politico in Francia e si rifugiò a Parigi, dove tuttora vive. Svolge attività di scrittore, pittore, autore di teatro e regista cinematografico e le considera tutte importanti allo stesso modo.

Attualmente sta scrivendo una raccolta di saggi sull’estetica della letteratura e del teatro quale conclusione teorica del suo lavoro. Sta anche preparando un’esposizione di quadri a Barcellona dove verranno anche rappresentate sette suoi pezzi di teatro e sta scrivendo i testi per le pubblicazioni che accompagneranno l’evento che si terrà nel maggio 2008. All’inaugurazione dell’esposizione verrà anche proiettato un suo film.

A fine 2008 a Hong Kong si terrà un incontro internazionale in collaborazione con l’università di Aix en Provence nel quale verraà presentata la sua opera completa.

Oggi Gao Xingjian è cittadino francese, è felice di vivere in Francia e non ha alcun rimpianto per la Cina dove non è persona grata e la sua opera è stata messa al bando.

Il libro (di un altro) che avresti voluto scrivere e il libro (tuo) che NON avresti voluto scrivere.

Non c’è alcun libro che avrei voluto scrivere e non rimpiango nessuno dei miei libri

Sei uno scrittore di genere o scrittore tout court, perché?

Sono uno scrittore tout court.

Un sempreverde (libro) da tenere sul comodino, una canzone da ascoltare sempre, un film da riguardare.

Tengo molti libri sul mio comodino, a volte pile intere. In questo momento tengo il libro del cineasta russo Sokurov, un saggio di science et vie, il manuale di istruzioni della mia macchina da presa, la musica di Steve Reich, Proverb, 8 1/2 di Fellini.

Si può vivere di sola scrittura oggi?

No, ho vissuto di pittura. Solo dopo aver vinto il premio Nobel sono riuscito a vivere anche di scrittura, anche se la pittura è la mia maggiore fonte di sostentamento, in questo modo riesco a scrivere con maggiore libertà.

Ci sono scuole di scrittura creativa nel suo paese? Che cosa ne pensa?

In Cina non ce ne sono, in Francia vi sono dei corsi ma non credo nella loro utilità. La scrittura è un’esperienza individuale che non si può insegnare.

Tu hai visto la trasposizione cinematografica di un tuo libro: che effetto ti ha fatto? E’ vero che nel passaggio fra la carta e la pellicola si perde qualcosa o no?

Ho girato un film da un mio soggetto “la silhouette sinon l’ombre”, dai miei libri non sono ancora stati tratti film.

ambretta sampietro

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