Margherita Oggero è nata e vive a Torino. Ha insegnato lettere per 33 anni, in vari tipi di scuole, da ultimo in un Istituto Tecnico. Ora è in pensione.
Aveva iniziato a scrivere da ragazza smettendo quasi subito. Negli anni 60-70 aveva scrito programmi radiofonici, tra i quali ricorda « Ricerca automatica », una specie di blob radiofonico.
Si è dedicata alla scrittura solo dopo essere andata in pensione e il suo primo libro, “La collega tatuata”, è uscito nel 2002. Da questo libro è stato tratto il film « Se devo essere sincera » di Davide Ferrario con Luciana Littizzetto e Neri Marcorè. Sono seguiti « Una piccola bestia ferita« e “L’amica americana » tutti pubblicati da Mondadori. Nel 2006 è uscito « Così parlò il nano da giardino » per Einaudi e nel 2007 « Qualcosa da tenere per sé” per Mondadori. Protagonista dei suoi libri è la professoressa Camilla Baudino, interpretata in televisione da Veronica Pivetti. Il personaggio non è autobiografico, in comune con l’autrice c’è solo la professione.
Il libro (di un altro) che avresti voluto scrivere e il libro (tuo) che NON avresti voluto scrivere
Avrei voluto scrivere « La vita, istruzioni per l’uso » di Georges Perec. Per il momento di libri ne ho scritti troppo pochi per ripudiarne qualcuno.
Sei uno scrittore di genere o scrittore tout court, perché?
Credo che tutti gli scrittori siano di genere, nel senso che tutti i libri possono rientrare in una definizione di genere quali formazione, amore, avventura, spy stories.
Vi sono libri che inglobano tanti generi, quali, senza nessuna volontà di accostamento, Guerra e Pace che è allo stesso tempo un libro di guerra, d’amore e di formazione.
Un sempreverde (libro) da tenere sul comodino, una canzone da ascoltare sempre, un film da riguardare…
Il libro, Madame Bovary di Gustave Flaubert, la canzone « Via con me » di Paolo Conte, il film « Lanterne rosse » di Zhang Yimou
Si può vivere di sola scrittura oggi?
Dipende dal tenore di vita che uno pretende di avere, tuttavia è sempre consigliabile avere un secondo mestiere o una pensione. Io sono una pensionata dello Stato e con la scrittura posso vivere con più agio.
Favorevole o contrario alle scuole di scrittura creativa? Perchè?
Penso che le scuole di scrittura siano utili a scaltrire con l’esercizio e a fornire alcune regole base per evitare di essere prolissi . Ci vuole la capacità personale per avere una certa originalità e non restare appiattiti sugli insegnamenti basilari. Io non ho mai insegnato in queste scuole.
Tu hai visto la trasposizione cinematografica di un tuo libro: che effetto ti ha fatto? E’ vero che nel passaggio fra la carta e la pellicola si perde qualcosa o no?
Da ciascuno dei miei libri è stato tratto, modificandolo, un film o uno degli episodi delle serie televisive « Provaci ancora prof. » . Finora ne sono state trasmesse due serie, la prima di 4 episodi e la seconda di 6. Della terza serie, di 8 episodi, stanno iniziando le riprese in questi giorni.
Di tutti gli episodi ho scritto i soggetti.
Sono soddisfatta perché alcuni elementi fondamentali sono stati ben tradotti nella trasposizione televisiva.
Nel passaggio dalla carta al cinema si perde e si guadagna, si tratta di passare da un mezzo all’altro.